Donazioni modali e patti di famiglia: imposte convergenti
A certe condizioni i due strumenti sono accomunati dale conseguenze fiscali. Aliquote e franchigie dipendono dal rapporto di parentela che intercorre tra il donante e il (terzo) beneficiario
A certe condizioni i due strumenti sono accomunati dale conseguenze fiscali. Aliquote e franchigie dipendono dal rapporto di parentela che intercorre tra il donante e il (terzo) beneficiario
Consente ai contribuenti esercenti attività di impresa che non applicano il regime forfetario, di versare all’erario l’imposta sostitutiva sul reddito delle persone fisiche
La domanda “Un lavoratore dipendente a tempo pieno e indeterminato che diventa anche socio (non lavoratore) di srl e che opta per il regime di
La novità arriva da una recente sentenza di merito che interviene sul tema legato alla perdita della qualifica di ente non commerciale
Quando A partire dal 30 aprile 2024 Cosa scade Compilazione del nuovo quadro W del modello 730/2024 Per chi Persone fisiche residenti che detengono investimenti e attività estere
Per la Corte di Giustizia è incompatibile con il sistema unionale Iva la disciplina italiana prevista per le società cd. “di comodo”. In particolare, la presunzione relativa che qualifica come “non operativa” la società, il cui volume di operazioni effettuate a valle non raggiunge per tre periodi d’imposta consecutivi una soglia calcolata in ragione del rapporto fra l’ammontare dei ricavi e talune attività patrimoniali, finisce col negare indebitamente a chi svolge un’attività economica lo status di soggetto passivo Iva e il connesso diritto di detrazione dell’Iva sugli acquisti e si risolve in una deroga al principio di neutralità del tributo, che si rivela non proporzionata rispetto alla finalità di prevenire la frode e l’abuso del diritto di detrazione.
Il ministro al question time alla Camera annuncia l’arrivo del decreto direttoriale e della piattaforma online per le comunicazioni
Il documento di Cndcec e Fondazione ricerca predispone una procedura di lavoro per le imprese Oic adopter e per quelle Ias/Ifrs adopter con alcune soluzioni operative ai punti critici
A seguito dell’ultimo intervento della Corte di Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n. 32790/2023, l’agenzia delle Entrate e gli altri Enti impositori, in relazione ai debiti tributari non soddisfatti in sede di liquidazione, potranno far valere direttamente, ai sensi dell’articolo 36 del Dpr 602/1973, la responsabilità del liquidatore di società di capitali emettendo nei suoi confronti l’atto impositivo, senza dover attendere la preventiva iscrizione a ruolo del debito tributario della società.
La disciplina nazionale che non circoscrive per tipologia di tributo l’attività diretta a contenere la tale fenomeno si fonda sul diritto Ue e sul dovere costituzionale di partecipare alla spesa pubblica