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Bonus colonnine, per imprese e professionisti domande aperte fino al 20 giugno

Imprese e professionisti possono presentare istanza per il bonus colonnine di ricarica che copre il 40% delle spese sostenute

Nuova occasione per chi ha scelto di comprare un’auto elettrica. Dal 15 marzo 2024 e fino al prossimo 20 giugno imprese e professionisti possono fare domanda per il bonus colonnine di ricarica che copre il 40% delle spese sostenute.

La nuova chance

Dopo il primo periodo in cui lo sportello digitale era attivo, tra ottobre e novembre 2023, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), ha comunicato che sono disponibili ancora oltre 70 milioni di euro a fronte dello stanziamento iniziale di 87,5 milioni. Così, con decreto direttoriale del 7 marzo 2024 del dipartimento Energia, sono stati definiti i termini e le modalità di presentazione delle richieste di concessione e di erogazione del contributo per l’istallazione delle colonnine di ricarica (legge n. 126/2020), da parte di imprese e professionisti.

Il contributo

Il bonus colonnine di ricarica copre il 40% delle spese sostenute per l’acquisto e la messa in opera di infrastrutture di ricarica elettrica, per l’allacciamento alla rete elettrica, per la progettazione e la messa in sicurezza dell’impianto. All’interno dei costi rimborsabili potrebbero essere comprese, dove previsto, anche le spese sostenute per le opere edili strettamente necessarie, per l’impianto elettrico, per i dispositivi di monitoraggio e le spese di installazione.

Il bonus prevede dei costi massimi rimborsabili che variano in base al modello dell’infrastruttura, se in corrente alternata oppure in corrente continua, e alla potenza della stessa:

– infrastrutture in corrente alternata (AC) da 7,4 a 22 kW (compresi):

  • wallbox con un solo punto di ricarica: 2.500 euro per singolo dispositivo;
  • colonnine con due punti di ricarica: 8.000 euro per singola colonnina;

 

– infrastrutture di ricarica in corrente continua (DC):

  • fino a 50 kW: 1.000 euro/kW;
  • oltre 50 kW: 50.000 euro per singola colonnina;
  • oltre 100 kW: 75.000 euro per singola colonnina.

La procedura per le domande

Nel dettaglio, le domande per gli interventi di cui alle lettere a) e c) del decreto Mase n. 358/2021 (acquisto e messa in opera delle colonnine e spese di progettazione), possono essere presentate fino alle 17.00 del 20 giugno 2024. Eventuali problematiche tecniche legate all’inserimento della domanda devono essere segnalate entro il termine di chiusura dello sportello e saranno gestite entro il 30 giugno. La domanda deve essere compilata e presentata online tramite la piattaforma disponibile nel sito di Invitalia, nella sezione «Colonnine di ricarica elettrica».

Stessa finestra temporale per le domande relative agli interventi di cui alla lettera b) dello stesso decreto Mase n. 358/2021 (costi per la connessione alla rete elettrica), ma in questo caso le istanze e i relativi allegati devono essere presentati esclusivamente tramite Posta elettronica certificata al seguente indirizzo Pec CRE1@postacert.invitalia.it.

Fra gli allegati da inviare, il preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva dal gestore di rete, fatto salvo il caso di connessione già esistente, l’eventuale certificato antimafia per i contributi superiori a 150mila euro e, in caso di procura speciale alla presentazione della domanda, la relativa copia dello stesso atto di procura, oltre ai documenti di identità.

I requisiti per i professionisti

Per quanto riguarda i professionisti i requisiti necessari per poter accedere al bonus sono:

– avere un volume d’affari dell’ultima dichiarazione Iva non inferiore al valore dell’infrastruttura di ricarica per la quale viene richiesto il contributo (per i professionisti che applicano il regime forfettario il valore dell’infrastruttura non può essere superiore a 20mila euro);

– non aver ricevuto precedenti aiuti dichiarati incompatibili dalla Commissione Europea;

– essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazione;

– essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali;

– essere in regola con gli adempimenti fiscali;

– non aver ricevuto né richiesto alcun altro contributo pubblico per le spese oggetto dell’agevolazione prevista.

Fonte: Il Sole 24ORE

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