C’è tempo fino al 31 gennaio prossimo per versare il contributo annuale di iscrizione all’Albo dei gestori della crisi di impresa. E non rischiare così di venire cancellati dall’elenco. Lo ricorda il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti nell’ informativa n. 5 del 18 gennaio 2024.
La quota da pagare è di 50 euro e va versata a partire dall’anno successivo a quello di iscrizione. Di fatto, dato che l’Albo è partito lo scorso anno, il versamento è obbligatorio per tutti i circa 12mila iscritti, che vogliano mantenere l’iscrizione.
Il pagamento
I 50 euro potranno, a breve, essere saldati anche tramite PagoPa. Lo specifica il ministero della Giustizia nel portale dedicato in cui informa che: «Nell’area riservata del portale a breve sarà possibile effettuare il versamento del contributo annuo di mantenimento dell’iscrizione di € 50,00 mediante PagoPA». Ma questa non è l’unica strada. L’articolo 9 del Dm 75/2022, infatti elenca anche:
– versamento mediante bonifico bancario o postale;
– versamento con carte di debito, di credito o prepagate o con altri mezzi di pagamento con moneta elettronica disponibili nel circuito bancario o postale;
– versamento mediante conto corrente postale intestato alla Tesoreria dello Stato.
In tutti i casi, occorre dar prova del pagamento entro il 30 aprile prossimo via Pec. In alternativa, però, se il saldo avviene in area riservata tramite PagoPa o attraverso il caricamento della ricevuta non è più necessario anche l’invio della Pec.
I soggetti obbligati e i controlli
Tutti gli iscritti all’Albo sono soggetti al versamento del contributo annuale di 50 euro, che fa seguito alla quota di 150 euro richiesta per la prima iscrizione. Secondo l’articolo 8 del Dm 75/2022, decorsi tre mesi dalla scadenza del pagamento il responsabile dell’Albo sospende temporaneamente l’iscritto. Dopo sei mesi dal mancato pagamento scatta in automatico la cancellazione
Fonte: Il Sole 24ORE