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Resta l’imposta dimezzata al 5% sui premi di produttività

Possono usufruire del beneficio solo i dipendenti del settore privato con reddito da lavoro non superiore a 80mila euro nel 2024

Tassazione dimezzata al 5% per i premi di produttività erogati in virtù di accordi collettivi nel triennio 2025-2027. L’articolo 67 del Ddl di Bilancio conferma la riduzione dell’aliquota di tassazione dei premi dal 10% al 5% in continuità con gli anni 2023 e 2024. A essere agevolati sono gli emolumenti retributivi dei dipendenti privati di ammontare variabile e la cui corresponsione sia legata a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, misurabili e verificabili, nonché le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa.

Le somme, per essere oggetto del beneficio fiscale, devono essere corrisposte in esecuzione di contratti collettivi, territoriali o aziendali, stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o di contratti collettivi aziendali stipulati dalle rappresentanze sindacali aziendali delle suddette associazioni ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria.

La detassazione spetta, per consolidato orientamento delle Entrate, ove gli indici misurabili e verificabili previsti nell’accordo siano stati incrementali rispetto al periodo congruo precedente. Possono usufruire del beneficio i soli dipendenti del settore privato che non abbiano percepito l’anno precedente un reddito da lavoro dipendente, comprensivo degli eventuali premi detassati, superiore a 80mila euro. Il limite annuo di importo complessivo dell’imponibile ammesso al regime tributario in oggetto è pari a 3mila euro. Ove previsto dalla contrattazione collettiva, le somme detassate possono essere trasformate, su scelta del lavoratore, in servizi di welfare aziendale, ottenendo così una totale defiscalizzazione e decontribuzione.

Fonte: Il Sole 24ORE

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