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L’intelligenza artificiale e le competenze in cima alle sfide del G7 Lavoro

I ministri a Cagliari dall’11 al 13 settembre per un piano d’azione. Tra i nodi da sciogliere anche l’invecchiamento della popolazione in età attiva

L’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro, l’aggiornamento delle competenze dei lavoratori per restare competitivi ed essere assunti nei new jobs che saranno creati, insieme al progressivo invecchiamento della popolazione in età attiva: sono le tre grandi sfide in cima all’agenda del G7 Lavoro presieduto dal ministro Marina Calderone che si svolgerà tra l’11 e il 13 settembre a Cagliari. Ma ad essere chiamate in causa sono anche tematiche come l’empowerment femminile, le politiche inclusive del lavoro rivolte a giovani, alle persone con disabilità e alle donne, la salvaguardia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nel summit che vedrà la presenza del Commissario europeo per il Lavoro, del direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro, del direttore per l’Occupazione e gli affari sociali dell’Ocse, dei rappresentanti di Business 7 e Labour 7, Civil 7, Women 7 e Youth 7, la base di partenza è il documento redatto lo scorso 14 giugno dai leader G7 riuniti a Borgo Egnazia, l’Apulia leaders’ Communiqué; adesso sarà compito dei ministri del Lavoro trasformare le enunciazioni di principio in azioni concrete che poi ogni Paese dovrà tradurre in altrettante misure, seguendo le specificità nazionali. Tra i principi condivisi c’è l’impegno ad un utilizzo “umanocentrico” dell’Intelligenza artificiale, per evitare che vengano accentuate le asimmetrie tra i Paesi e tra la popolazione; vanno dunque individuate opportunità e rischi con policy options, affinché la transizione verso il digitale avvenga a vantaggio e non a scapito dei lavoratori. Si parlerà anche di salute e sicurezza sul luogo di lavoro e l’interazione con i robot che può portare anche benefici: tra le best practice c’è il progetto dell’Inail e dell’Istituto italiano di tecnologia ergoCab che sfrutta la robotica per rafforzare la prevenzione e ridurre il rischio psicofisico dei lavoratori.

La seconda grande sfida è rappresentata dal riuscire a vedere in anticipo quali saranno le competenze richieste dal mercato del lavoro del futuro, rafforzando la formazione e l’aggiornamento continuo, prevedendo il coinvolgimento del settore privato, con un ruolo importante affidato alle relazioni industriali all’interno delle aziende. Sullo sfondo c’è una sfida di medio periodo: l’invecchiamento progressivo della popolazione che si traduce nella mancanza di manodopera che interessa ormai tutte le grandi economie, mettendo a rischio la crescita e la sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale nazionali. Tra gli interventi da mettere in campo per contrastare questo fenomeno, figurano gli incentivi alla genitorialità, il rafforzamento dell’inclusività con misure di conciliazione vita-lavoro, la gestione dei flussi migratori, ma anche il potenziamento del settore della cura con azioni che favoriscano l’emersione del sommerso.

Anche le parti sociali sono coinvolte nel G7 lavoro di Cagliari, dove dal 10 all’11 settembre si svolgerà il summit sindacale Labour 7, organizzato da Cgil, Cisl, Uil con il coordinamento della Confederazione sindacale internazionale, Ituc Csi, e del Tuac, il Comitato Consultivo Sindacale presso l’Ocse.

Fonte: Il Sole24ORE

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