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Ricerca e sviluppo, il 17 febbraio le regole per il credito d’imposta

Attesi due decreti direttoriali propedeutici all’operatività della certificazione

Si avvicina la scadenza del 17 febbraio 2024 entro cui dovrebbero essere emessi due decreti direttoriali del Mimit propedeutici alla piena operatività della certificazione dei crediti d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design, di cui però non si hanno notizie.

Peraltro, si segnala anche la mancata emissione da parte del Mimit entro il 31 dicembre 2023 delle linee guida per la corretta applicazione del credito d’imposta nel tempo, nonché per l’adozione di schemi di certificazione da utilizzare a seconda delle diverse tipologie di investimenti, attività e settori economici.

L’assenza delle linee guida e dei due decreti direttoriali non permette ancora alle imprese di decidere se avvalersi o meno del certificatore, per valutare preventivamente la correttezza dell’attività svolta per i diversi crediti d’imposta, ed il trascorrere del tempo accresce le incertezze.

In effetti, il Dpcm 15 settembre 2023, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 4 novembre 2023, prevedrebbe che entro il 17 febbraio 2024 (90 giorni dall’entrata in vigore avvenuta il 19 novembre 2023) siano resi disponibili due decreti direttoriali del Mimit per stabilire:

le modalità informatiche e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’albo, le ulteriori regole e procedure per la verifica delle domande di iscrizione, la formazione, l’aggiornamento e la gestione dell’albo stesso, nonché le modalità di versamento dei diritti di segreteria di 252 euro (articolo 2, comma 2, del Dpcm);

le modalità, i termini e gli adempimenti per lo scambio di comunicazioni e informazioni tra il Mimit e l’amministrazione finanziaria ai fini delle attività di vigilanza e di controllo delle certificazioni e della corretta applicazione delle disposizioni agevolative (articolo 4, comma 5, del Dpcm).

Si ricorda, in sintesi, che la norma (articolo 23, comma 2 del Dl 73/2022 e successive modificazioni) stabilisce che il nuovo Albo dei certificatori, tenuto presso il Mimit, conterrà l’elenco dei soggetti che potranno certificare i progetti e i sottoprogetti, su richiesta delle imprese committenti che abbiano effettuato o intendano effettuare investimenti in attività ammissibili per il riconoscimento dei seguenti crediti d’imposta:

R&S, innovazione tecnologica (compresa l’innovazione digitale 4.0 e la transizione ecologica), design e innovazione estetica (articolo 1, commi 200-202, legge 160/2019), applicabili dal 2020 in avanti;

R&S (articolo 3, Dl 145/2013), relativi al quinquennio 2015-2019.

La certificazione è affidata a soggetti pubblici e privati, che dovranno garantire professionalità, onorabilità e imparzialità, ed ha lo scopo di mettere l’impresa al riparo, anche per progetti già realizzati, da contestazioni da parte dell’amministrazione finanziaria.

La certificazione può essere richiesta a condizione che le violazioni relative all’utilizzo dei crediti non siano già constatate con Pvc o contestate con atto impositivo.

La procedura ed il contenuto della certificazione (articolo 3 del Dpcm 15 settembre 2023) deve essere:

basata sui criteri e regole previsti dal Dm 26 maggio 2020 nell’articolo 2 (ricerca fondamentale, industriale e sviluppo sperimentale), articolo 3 (innovazione tecnologica), articolo 4 (design ed ideazione estetica) e articolo 5 (innovazione digitale 4.0, transizione ecologica ed economia circolare);

coerente con le Linee guida, che, come si è detto, avrebbero dovuto essere elaborate e pubblicate dal Mimit entro il 31 dicembre 2023.

Si tratta quindi di una certificazione “tecnica volontaria” che si affianca a quella “contabile obbligatoria” a seguito della quale l’impresa può utilizzare il credito in compensazione e che è rilasciata da un soggetto incaricato della revisione legale dei conti per determinare l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile (comma 205 della legge 160/2019).

Fonte: Il Sole 24ORE

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