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Sostenibilità aziendale anche con il volontariato

Il rapporto di Terzjus sulla cultura d’impresa applicata al Terzo settore: possibilità relativa al 5% delle aziende con almeno 50 dipendenti.

Volontariato di competenza: la cultura aziendale può implementare e valorizzare le attività del Terzo settore. L’economia profit si mette alla prova nel sociale: ricostruire questa trama che si sta diffondendo è l’obiettivo del volume curato da Terzjus, la fondazione che si occupa di Terzo settore, presentato ieri a Roma.

«Riconoscere il volontariato di competenza. Analisi e strategie per valorizzare una pratica emergente», a cura del ricercatore Cristiano Caltabiano – Editoriale scientifica, Napoli, 2023 (il testo può essere scaricato gratis dal sito www.terzjus.it) – ha il fine di colmare il vuoto di conoscenza e di informazioni su questa forma di volontariato che ha la particolarità di puntare sulla circolarità delle competenze aziendali a favore di Ets, affiancandosi o facendo passare in secondo piano attività consolidate come le forme di mecenatismo e/o donazioni.

«Il volontariato di competenza – dichiara Alessandro Lombardi, direttore generale del ministero del Lavoro e delle politiche sociali – coglie uno degli aspetti più significativi della riforma del Terzo settore, la relazionalità, intesa come capacità del Terzo settore di creare sinergie sia al proprio interno sia con attori esterni, in funzione del migliore soddisfacimento dei bisogni delle comunità in cui esso opera».

Secondo la rilevazione del sistema informativo Excelsior, grazie a Unioncamere, l’impatto del volontariato aziendale appare ancora abbastanza limitato riguardando il 5% delle aziende che impiegano almeno 50 dipendenti.

Tuttavia, rileva Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, «assistiamo a nuove dinamiche in cui si coniuga il profitto con l’etica, la sostenibilità e il benessere».

Il volontariato d’impresa costituisce una opportunità in meno di un terzo delle imprese medio-grandi (31%), le quali già danno la facoltà (o pensano di farlo a breve) ai lavoratori e ai manager di impegnarsi nel sociale.

«Avvertiamo un forte senso di responsabilità nei confronti dell’intero Paese: essere un partner sostenibile e affidabile del Sistema salute per noi non è solo uno slogan, ma un modo di intendere la nostra missione – afferma Alessandra Baricada di Fondazione Roche –. La nostra volontà di avere un impatto e generare valore per la comunità si concretizza anche attraverso l’impegno nell’ambito della sostenibilità nelle sue tre dimensioni: economica, ambientale e sociale. Come Roche Italia abbiamo l’ambizione di dimostrare quotidianamente il nostro senso di responsabilità verso l’intera comunità, offrendo tutte le nostre competenze e la nostra energia anche attraverso attività di volontariato di impresa o di competenza».

Chiara Tommasini, presidente di Csvnet, sottolinea come i Centri di servizio del volontariato possano diventare dei facilitatori e dei promotori di progetti che vedano insieme imprese ed enti di Terzo settore.

Occorre, naturalmente, un’opera di divulgazione anche sulle misure fiscali che accompagno il volontariato di competenza: deduzione fino al 5 per mille del costo del lavoro a tempo indeterminato.

Per Luigi Bobba, presidente di Terzjus, «ci sono spazi ancora maggiori per incoraggiare questo tipo di volontariato e questi vanno ricercati nel carattere sempre più vincolante delle linee guida e dei regolamenti varati dalla Ue sui bilanci di sostenibilità, che impongono alle imprese di introdurre alcuni indicatori chiave di prestazione per dimostrare di aver realmente privilegiato i lavoratori, la comunità e l’ambiente, in un’ottica di contribuzione delle aziende alla sostenibilità, anche sociale».

In questo senso, il pacchetto-sosteniblità a cui lavora l’Unione europe costituisce un volano per il volontariato di competenza. Le imprese possono mettere in pratica azioni a vantaggio dei territori e delle comunità, migliorando anche la propria reputazione e la propria sostenibilità, mentre gli enti del Terzo settore possono acquisire conoscenze e competenze del mondo profit migliorando i risultati degli interventi.

Fonte: Il Sole 24ORE

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