Cerca
Close this search box.

Albo dei Ctu, i commercialisti chiedono nuove semplificazioni

Il Cndcec scrive alla Giustizia: «Ammettere una sola autocertificazione e la re-iscrizione con nuove categorie e specializzazioni».

I commercialisti tornano a chiedere procedure più snelle per l’albo dei consulenti tecnici di ufficio e dei periti. Dopo aver ottenuto dal ministero di Giustizia di poter autocertificare i requisiti necessari per l’iscrizione al nuovo portale unico dei Ctu, ora secondo il Consiglio nazionale è necessario consentire l’iscrizione anche per nuove sezioni e specializzazioni dell’Albo. E velocizzare l’autocertificazione. Con questi obiettivi il presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio, ha scritto al ministero della Giustizia una nota per sollecitare un nuovo intervento, in questa fase di primo avvio del Portale

La procedura attuale

Dal 4 gennaio è partito l’Albo unico dei consulenti tecnici d’ufficio e dei periti. In questa prima fase, e fino al 4 marzo, l’Albo telematico si sta popolando con le richieste di iscrizione dei “vecchi” Ctu e periti, che devono trasmigrare dagli elenchi cartacei tenuti in ogni circondario dei tribunali al portale unico telematico. E hanno tempo fino al 4 marzo. Dal 1° marzo al 30 aprile sarà invece aperta la finestra per le nuove iscrizioni.

Le criticità

Dai Ctu che stanno avviando l’iscrizione sono arrivate diverse segnalazioni. Un aspetto critico – segnala il Cndcec- è che il Ctu già iscritto «può per ora effettuare l’iscrizione soltanto alla categoria di appartenenza e nei settori di specializzazione a cui risulta già iscritto nell’albo del tribunale competente». In altre parole, sarebbero valide soltanto le vecchie specializzazioni . Mentre viene rinviata al periodo tra il 1° marzo e il 30 aprile la possibilità di inserire una nuova domanda per iscriversi in nuove categorie e nei relativi settori di specializzazione. «Prima di tutto – osserva il Consiglio nazionale – quella tra il 1° marzo e il 30 aprile è una finestra temporale già riservata alla presentazione di nuove domande di iscrizione che la normativa ha voluto distinguere dalle domande dei Ctu già iscritti per semplificare l’attività amministrativa e i processi telematici necessari per attuare la completa transizione digitale. Inoltre, le stesse Specifiche tecniche per la presentazione della domanda, adottate e pubblicate dal Ministero lo scorso 4 dicembre, non prevedono che il candidato presenti una nuova domanda in caso di una sua integrazione.

Ma i commercialisti temono una sorta di corto circuito per cui si rischierebbe di non poter poi inserire le nuove specializzazioni. «Si potrebbe rischiare di incorrere nella decadenza – continua la lettera – dal momento che, in base alle suddette specifiche, il Ctu deve inserire i propri dati entro 90 giorni dalla loro pubblicazione ovvero entro il 4 marzo 2024». Con il pericolo che non vengano accettate le nuove richieste. Per questo motivo, il Cndcec auspica che sempre entro il 4 marzo il professionista possa inserire insieme con la domanda di re-iscrizione, anche eventuali nuovi settori di specializzazione afferenti a categorie diverse da quella di prima appartenenza. Questo anche per evitare disparità in partenza. In alcuni tribunali, infatti, il numero di categorie di iscrizione era limitato in partenza e quindi potrebero esserci “vecchi” Ctu che non avevano potuto iscriversi per tutte le specializzazioni possedute. Una limitazione che si potrebbe sanare con il nuovo Albo unico

L’autocertificazione

Anche se il Ministero ha aperto alla possibilità di autocertificare la sussitenza dei requisiti, i professionisti che stanno procedendo con l’iscrizione segnalano però che il sistema esige tante dichiarazioni sostitutive quanti sono i documenti da allegare. Il Cndcec chiede quindi un ulteriore passo avanti nella semplificazione, dando la possibilità al Ctu di allegare un’unica dichiarazione sostitutiva di certificazione per tutte le informazioni richieste dalla normativa.

Fonte: Il Sole 24ORE

Condividi questo articolo

Notizie correlate

Desideri maggiori informazioni su bandi, finanziamenti e incentivi per la tua attività?

Parla con un esperto LHEVO

business accelerator