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Terzo settore, sostitutiva per tassare le plusvalenze

Apertura a soluzioni ma nel rispetto dei conti pubblici. Ipotesi fondo compensativo per allineare le agevolazioni Irap tra le Regioni.

Un’imposta sostitutiva per alleggerire la tassazione delle plusvalenze in caso di cambio di qualifica nel passaggio da ente commerciale a non commerciale per l’iscrizione al Registro unico del Terzo settore (Runts). Un fondo di compensazione tra le Regioni per rendere più uniforme sui vari territori il trattamento delle agevolazioni Irap (esenzioni o riduzioni di aliquota). Approfondimento sul calendario e sulle possibili semplificazioni nel passaggio dall’esclusione a quello dell’esenzione Iva (che comporta comunque l’obbligo di dotarsi di una partita Iva). Sono i punti allo studio su cui il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha aperto in vista dell’attuazione delle norme relative alla fiscalità del Terzo settore contenute nella delega fiscale, intervenendo al convegno organizzato al Senato dalla Fism (Federazione italiana scuole materne). Il tutto con una chiarissima stella polare che Leo ha ripetuto a più riprese: «Ogni intervento dovrà muoversi nel solco della massima attenzione dei conti pubblici». Punti a cui si aggiungono anche i criteri interpretativi, che coinvolgeranno il dipartimento delle Finanze, per fugare i dubbi sulla norma introdotta nella legge di Bilancio per consentire l’esenzione Imu in caso di immobili concessi in comodato d’uso ad altri enti non commerciali collegati a quello proprietario del fabbricato (si veda l’articolo in pagina).

Nel calendario della delega fiscale, che mette nel mirino probabilmente già la prossima settimana se ci sarà un Consiglio dei ministri l’approvazione definitiva del decreto sul concordato preventivo, sono nelle prossime settimane anche i decreti sulle sanzioni e un provvedimento sulle imposte, che dovrebbe contenere tutte le misure non onerose per la finanza pubblica. Un ragionamento si potrebbe fare anche sulle misure (molto attese) per il Terzo settore. Tra le partite più sentite c’è la gestione delle plusvalenze e il trattamento Irap, che rischiano di determinare penalizzazioni fiscali con il cambio di qualifica in ente non commerciale in vista dell’iscrizione al Runts. Sulle plusvalenze potrebbe prendere quota l’ipotesi di una tassazione sostitutiva al posto del più pesante prelievo Ires al 24 per cento. Naturalmente, tra i punti su cui bisognerà riflettere c’è quello di una possibile applicazione della sostitutiva scaglionata nel tempo o di verificare l’eventualità di una tassazione solo al momento dell’effettiva fuoriuscita del bene dal perimetro. Meno percorribile, invece, la strada di garantire la neutralità, proprio per gli oneri finanziari che potrebbe determinare.

L’altro fronte è quello dell’Irap: qui il passaggio dalla commercialità alla non commercialità per gli enti del Terzo settore rischia di determinare un aggravio fiscale per l’indeducibilità del costo del lavoro. La soluzione che si potrebbe profilare, quindi, è quella di allineare il regime di agevolazioni ora a macchia di leopardo previste dalle varie Regioni sull’Irap del non profit. Per facilitare questa soluzione il Governo potrebbe mettere in campo un fondo di compensazione tra le Regioni da coordinare con la Conferenza unificata, in modo da tracciare la strada e individuare un regime più omogeneo sul territorio nazionale.

Per quanto riguarda, invece, il capitolo dell’Iva (destinato a chiudere querelle iniziata con la procedura di infrazione avviata dalla commissione Ue nel 2009) si valuteranno possibili semplificazioni per attutire il passaggio dal regime di esonero a quello di esenzione. Una riflessione tutta da approfondire potrebbe riguardare anche l’ipotesi di non spezzare l’anno a metà (la decorrenza attuale è il 1° luglio 2024), riallineando i termini con l’inizio del nuovo anno.

Ma le novità in arrivo non sono solo fiscali, in particolar modo per gli enti del terzo settore impegnati nella formazione e nell’infanzia. Il sottosegretario all’Economia Lucia Albano, che ha la delega all’economia sociale e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, ha annunciato una cabina di regia proprio sul tema della gestione degli immobili pubblici: «La mia intenzione è quella di creare un link tra il pubblico e gli enti dell’economia sociale».

Fonte: Il Sole 24ORE

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