Il ministero del Turismo concede contributi a fondo perduto fino a 150mila euro alle startup innovative che abbiano già svolto o stiano svolgendo un programma di accelerazione con uno degli operatori già qualificatisi nell’ambito dell’Innovation network.
Lo prevede l’avviso per il supporto a progetti di sviluppo proposti da startup coinvolte in programmi di accelerazione degli operatori qualificati. Le startup dovranno trasmettere la domanda entro e non oltre le ore 12 del 6 dicembre 2023, all’indirizzo pec: dir.promozione@pec.ministeroturismo.gov.it. Gli Innovation network sono reti di collaborazioni con qualificati operatori dell’ecosistema dell’innovazione (acceleratori di startup), con i quali il ministero del Turismo ha definito programmi congiunti di supporto alla validazione e allo sviluppo di startup innovative, attraverso il bando pubblico n. 0008939/22 del 14 luglio 2022.
I progetti di sviluppo proposti dalle startup dovranno essere finalizzati a supportare lo sviluppo di mercato ed il consolidamento di tecnologie, soluzioni, modelli di business, con elevato potenziale di impatto nel settore del turismo. I progetti di sviluppo dovranno avere una durata di 12 mesi, con l’identificazione dei principali obiettivi previsti. Il contributo ammissibile si intende a rimborso di spese effettivamente sostenute. Al fine di quantificare l’ammontare del contributo ammissibile, le startup beneficiarie potranno presentare esclusivamente costi effettivamente sostenuti strettamente connessi allo svolgimento delle attività previste dal progetto di sviluppo e comprovabili con opportuna documentazione giustificativa.
Tra le spese ammissibili, a titolo esemplificativo e non esaustivo, rientrano le spese per lo sviluppo tecnico della soluzione innovativa, come quelle finalizzate allo sviluppo sul campo della tecnologia, lo sviluppo di mercato, l’acquisizione di certificazioni tecniche, l’utilizzo di impianti tecnologici od attrezzature in locazione o leasing, le quote di ammortamento per il periodo del progetto di sviluppo relative ad investimenti in impianti tecnologici od attrezzature, le spese per l’uso di software in licenza nel periodo del progetto di sviluppo.
Rientrano anche le spese di consulenza e assistenza specialistica, quali, ad esempio, le spese finalizzate alla stesura di accordi di collaborazione (ad esempio, spese sostenute per la stesura di contratti di collaborazione funzionali ad attività di sviluppo e commerciali), nonché le spese direttamente discendenti dai suindicati accordi o contratti stipulati; spese finalizzate alla promozione delle attività innovative e della soluzione sviluppata nel settore del turismo o alla protezione della proprietà intellettuale, oppure relative alla cessione/trasferimento di tecnologie e know-how.
Infine, rientra l’Iva realmente e definitivamente sostenuta per le spese di cui ai punti precedenti, soltanto se non recuperabile, nel rispetto della normativa vigente. La misura prevede un contributo a fondo perduto fino ad un valore massimo di 150mila euro per ciascuna startup, nell’ambito del regime de minimis.
Il contributo potrà essere erogato in tre tranche, per un valore massimo di 50mila euro per singola tranche, in un periodo di 12 mesi, decorrente dalla firma della convenzione di sovvenzione tra il ministero e la startup beneficiaria.
Fonte: Il Sole 24ORE