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Antiriciclaggio, notai al lavoro per creare la banca dati centrale

Notai guidano l'implementazione delle banche dati antiriciclaggio nella Manovra 2024, con IA per migliorare il controllo antiriciclaggio.

Notai in prima linea sulle nuove banche dati antiriciclaggio previste dalla bozza della Manovra 2024. Parte proprio da questa categoria (da cui arriva già il 93,6% delle segnalazioni di operazioni sospette del comparto professionisti) l’idea che ha preso forma nella Manovra di rafforzare gli strumenti di controllo antiriciclaggio anche grazie all’intelligenza artificiale. Ma è chiaro che gli effetti della norma ricadranno su tutti gli Ordini professionali obbligati alle comunicazioni all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia.

La collaborazione

La collaborazione antiriciclaggio dei professionisti ha registrato un aumento del numero di segnalazioni, che sono passate da 5.121 del 2021 a 5.667 del 2022 (+10,7%). Numeri comunque ancora molto bassi, considerato che il totale delle segnalazioni per operazioni sospette (Sos) ammonta a complessive 155.426.

A trainare il contributo segnaletico delle professioni sono i notai, che da soli hanno prodotto nell’ultimo anno 5.305 Sos, rispetto alle 166 dei commercialisti, alle 80 delle società di revisione, alle 44 degli studi associati e interprofessionali e alle 23 degli avvocati. La bassa propensione della categoria a compiere le comunicazioni antiriciclaggio unitamente a un aumento di atti “opachi” connessi agli eventi straordinari del Pnrr e della “bonus economy”, hanno acceso un alert. Per questo nel 2023 la Guardia di finanza ha avviato un piano operativo di ispezioni. Il Comando generale ritiene i controlli necessari alla luce del ruolo che «i professionisti assumono nella gestione contabile e nel perfezionamento di negozi giuridici di varia natura, che impattano sulle dinamiche di movimentazione del tessuto economico», come ad esempio, la costituzione o la modificazione di veicoli societari o la compravendita di asset patrimoniali.

LA COLLABORAZIONE DEI PROFESSIONISTI

 

Il sistema dei notai

La norma della bozza di Manovra dà la possibilità ai Consigli nazionali di dotarsi di nuovi strumenti centralizzati di analisi e alert sulle operazioni anomale per calibrare meglio le segnalazioni di operazioni sospette che i professionisti devono fare a BankItalia. Un progetto a cui i notai stanno già lavorando. Il modello è già operativo in Spagna e  si basa sulla creazione di una datawarehouse, un sistema centralizzato di gestione e analisi dei dati. L’idea è di far confluire qui tutti i dati degli atti dei notai di Italia e, grazie all’intelligenza artificiale, mettere insieme elementi importanti, veri e propri alert per individuare anomalie che, normalmente, al singolo notaio possono sfuggire. «Vogliamo migliorare l’efficienza delle nostre segnalazioni anche promuovendo comportamenti uniformi – spiega Vincenzo Gunnella, consigliere del Notariato ma anche presidente di Notartel, la società informatica dei notai – solo così possiamo garantire un salto di qualità al sistema lavorando insieme alle istituzioni». Informazioni aggregate e uniformità di analisi potrebbero abbassare anche il rischio di sanzione per il professionista.

Il Garante per la privacy ha già dato un primo via libera. «Ma è in corso una continua interlocuzione – aggiunge Gunnella – anche per individuare quali dati andranno inseriti nel sistema». L’architettura sarà molto complessa e dovrà garantire il pieno rispetto delle norme privacy: anche per questo è difficile prevedere quando il sistema potrà partire. «Se guardiamo però ai risultati – conclude Gunnella – l’esperienza spagnola ci dice che le segnalazioni dei professionisti sono aumentate e le sanzioni ai notai ridotte a zero».

I commercialisti

Quello dei notai è al momento il progetto più avanzato, ma la manovra lascia anche agli altri Ordini la possibilità di creare proprie banche. Sono in fase di analisi della norma, ad esempio, i commercialisti. Secondo il presidente, Elbano de Nuccio «Le finalità della norma sono condivisibili. Ma considerati gli evidenti riflessi di questa norma sull’operatività degli Organismi di autoregolamentazione coinvolti e lo sforzo organizzativo richiesto ai professionisti destinatari degli obblighi di conservazione, sarebbe stato opportuno condividere l’articolato con le categorie professionali interessate».

La banca dati centralizzata
Dati e documenti
Al fine di prevenire forme di riciclaggio, gli Ordini professionali possono istituire una Banca dati informatica centralizzata. I professionisti possono trasmettere alla banca dati, per via telematica, i documenti, i dati e le informazioni acquisiti nell’adempimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela. Resta ferma la responsabilità del professionista per l’adempimento dell’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette.

L’avviso
Se emergono operatività anomale basate sui parametri quantitativi e qualitativi, il professionista riceve un avviso a supporto delle valutazioni. L’avviso è generato dalla banca dati sulla base di elementi informativi associati ad una determinata persona fisica o giuridica.

Fonte: Il Sole 24Ore

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