Un maxi sconto fiscale a imprese, Coop, autonomi e professionisti che nel 2024 incrementeranno l’occupazione e addio all’Ace, l’aiuto alla capitalizzazione delle imprese. Archiviata al momento l’ipotesi di concedere un’aliquota ridotta al 15% per due anni d’imposta alle imprese che effettuano investimenti qualificati o procedono ad assunzioni stabili, il governo sceglie l’opzione B nell’attuare la delega fiscale sulle tasse delle imprese e introduce una maxi deduzione del costo sostenuto da imprese e partite Iva per le assunzioni di nuovo personale.
Con il decreto legislativo sul taglio di Irpef e Ires atteso lunedì all’esame del Cdm, trova posto la maxi deduzione per le assunzioni. Lo sconto fiscale sarà in vigore per un anno e, a quanto risulta al momento, sarebbe compatibile con le altre agevolazioni che il governo si appresta a prorogare per sostenere l’occupazione (vedi l’articolo «Proroga per gli incentivi ad assumere giovani e donne svantaggiate»). In sostanza il costo delle assunzioni deducibile dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo verrebbe maggiorato di una percentuale pari al 20% per tutti ma che potrebbe essere aumentata di altri 10 punti percentuali, dunque fino al 30%, nel caso in cui l’impresa decidesse di assumere lavoratori cosiddetti svantaggiati.
Tra le categorie che consentono di accedere a una super deduzione fino al 30% ci sono i lavoratori molto svantaggiati, le persone svantaggiate o con disabilità, o ancora persone detenute o internate in istituti penitenziari, i condannati e gli internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e al lavoro all’esterno. Super sconto del 30% anche a chi assume donne di qualsiasi età con almeno due figli di età minore di diciotto anni o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in regioni ammissibili ai fondi strutturali Ue e nelle aree svantaggiate, i giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile per under 30, Neet o ragazzi inseriti nel programma occupazione giovane.Infine, nel lungo elenco di lavoratori cosiddetti «meritevoli di maggior tutela», ci sono anche gli ex percettori del reddito di cittadinanza e che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione.
Per un beneficio alle imprese che arriva ce ne sarà un altro destinato a scomparire. Si tratta dell’Aiuto alla crescita economica (Ace), che salvo ripensamenti dell’ultima ora, sarà abrogato con il Dlgs su Irpef e Ires. In sostanza, dal periodo d’imposta 2024 sono abrogati sia l’articolo istitutivo dell’Ace del 2011, sia i riferimenti della legge di bilancio 2027 quando furono rivisti i parametri dell’Ace. È comunque previsto un periodo transitorio in cui le imprese potranno applicare l’Ace con le regole del 2011 (articolo 1 Dl 201) all’importo del rendimento nozionale che eccede il reddito complessivo netto del periodo d’imposta 2023.
Fonte: Il Sole 24Ore