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Zes unica nel Mezzogiorno, credito d’imposta dal 2024

Il credito di imposta per la Zes unica del Mezzogiorno sarà concesso sugli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2024.

Il credito di imposta per la Zes (Zona economica speciale) unica del Mezzogiorno sarà concesso sugli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2024.

L’agevolazione sale rispetto all’attuale credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, ma non saranno agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 200mila euro. Se i beni oggetto dell’agevolazione non dovessero entrare in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione, il contributo andrebbe incontro a revoca.

Saranno ammissibili anche terreni e immobili, con il vincolo di non poter superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

Queste sono alcune delle specifiche introdotte per la Zes unica Mezzogiorno dal decreto-legge 124, del 19 settembre 2023. Oltre a dare disposizioni sulla cabina di regia, il decreto fornisce le specifiche sul funzionamento del credito di imposta per le imprese.

Zone interessate

Per l’anno 2024, è concesso un contributo, sotto forma di credito d’imposta, nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Ne possono beneficiare le imprese acquistano beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite:

delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise (ammissibili alla deroga prevista dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del Trattato);

della Regione Abruzzo (ammissibili alla deroga prevista dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera c).

Contributo maggiore

Quello sopra citato è il primo cambiamento significativo rispetto al credito di imposta attuale che concede agevolazioni nella misura massima prevista dalla Carta degli aiuti vigente in precedenza: ad esempio, in Sicilia pari al 45% per le micro e piccole imprese, al 35% per le medie imprese e al 25% per le grandi imprese, almeno.

Con la Zes unica, invece, il credito di imposta per le grandi imprese passa alle intensità massime di aiuto applicabili con la nuova carta, quindi:

il 40% per le Regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia;

il 30% per le Regioni Molise, Basilicata e Sardegna.

Le intensità massime di aiuto suddette possono essere maggiorate di 10 punti percentuali per le imprese di medie dimensioni e di 20 punti percentuali per le piccole imprese per investimenti iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di euro.

In altri termini, gli aiuti per le piccole imprese nelle Regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia passano dal 45% attuale al 60% consentito dalla Zes unica.

Settori

Sono coinvolte le imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, e della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, che acquistano beni strumentali.

Gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e zone rurali e ittico.

Fonte: Il Sole 24Ore

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