Sui dati di dettaglio relativi ai costi dei forfettari si muove il Governo. La soluzione allo studio del viceministro all’Economia, Maurizio Leo, è quella di inserire una norma all’interno del decreto Proroghe atteso oggi in Consiglio dei ministri per far slittare al 2024 l’obbligo di complilazione dei campi del quadro RS da parte dei forfettari. Una soluzione anticipata da Leo al convegno dell’Adc (come anticipato nell’articolo «Più tempo per l’assegnazione agevolata dei beni ai soci») per venire incontro alle richieste e alle proteste sollevate dal Consiglio nazionale dei commercialisti e dai sindacati dei commercialisti (si veda l’articolo «Forfettari, i sindacati dei commercialisti: stop alle lettere del Fisco sul quadro RS»). Proteste scaturite dall’invio massivo di lettere di compliance (si veda l’articolo «Forfettari, lettere dal Fisco per i costi non indicati nel quadro RS di Redditi») da parte delle Entrate che invitano i forfettari di regolarizzare l’omessa indicazione nel quadro RS del modello Redditi Pf 2022 di una serie di informazioni relative ai costi sostenuti (acquisto di materie prime, canoni leasing, bollette telefoniche, acquisto carburante eccetera): regolarizzazione che passa dalla presentazione della dichiarazione integrativa e del versamento della sanzione di 250 euro da ridurre in base alla tempistica del ravvedimento.
La richiesta dei dati (ritenuta da molti professionisti un controsenso visto che per le partite Iva in flat tax i costi deducibili sono forfettizzati in base a percentuali prestabilite) affonda le sue radici nel comma 73 della legge che istituito il forfettario (legge 190/2014), che però rinvia al provvedimento dell’Agenzia di approvazione dei modelli di dichiarazione per la definizione degli «specifici obblighi informativi».
Ora il Governo punta al rinvio al 2024. Una soluzione accolta con soddisfazione dai commercialisti. «Apprendiamo con particolare apprezzamento la volontà del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo» sottolinea il presidente del Cndcec Elbano de Nuccio. Sono state comprese «le istanze della categoria per avviare un percorso che riveda un adempimento che dovrà necessariamente trovare in futuro un diverso contesto normativo che sia pienamente coerente con la semplificazione contabile che caratterizza il regime forfettario», aggiunge il tesoriere del Cndcec Salvatore Regalbuto.
Fonte: Il Sole 24Ore