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Ricerca e innovazione, 300 milioni alle Pmi del Sud

Scoperta imprenditoriale, dal ministero delle Imprese e del made in Italy arrivano 300 milioni per le imprese del Mezzogiorno.

Scoperta imprenditoriale, dal ministero delle Imprese e del made in Italy arrivano 300 milioni per le imprese del Mezzogiorno. È stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 205 del 2 settembre 2023 il decreto ministeriale del 13 luglio 2023, relativo all’intervento del Programma nazionale ricerca, innovazione e competitività 2021-2027.

L’obiettivo è sostenere la valorizzazione economica dell’innovazione, nello specifico della sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate in quelle che sono considerate le regioni meno sviluppate. Le risorse stanziate saranno distribuite in base a una procedura valutativa a sportello.

Beneficiari

Possono beneficiare dell’agevolazione le imprese, anche in forma congiunta a centri e organismi di ricerca. Nel caso di progetto realizzato unitamente da più proponenti, nella forma di contratto di rete, il numero massimo di soggetti ammessi equivale a tre, tra i quali deve essere presente almeno una Pmi. Tutti i soggetti coinvolti dovranno sostenere almeno il 10% delle spese ammissibili ciascuno.

Al momento della presentazione delle istanze, le imprese richiedenti dovranno essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, essere regolarmente costituite e trovarsi in regime di contabilità ordinaria, con almeno due bilanci approvati.

Progetti idonei

I progetti ammessi devono prevedere la realizzazione di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con lo scopo di creare nuovi prodotti, processi o servizi. Oltre a questo, sono ammesse anche le iniziative in grado di apportare un notevole miglioramento ai prodotti, servizi e processi preesistenti, comprovandone un avanzamento in termini tecnologici.

Pertanto, i progetti non possono limitarsi alla sola fase di ricerca ma devono anche prevedere attività connesse all’obiettivo della misura.

Le iniziative devono essere avviate dopo la presentazione della domanda e devono prevedere una durata superiore a 18 mesi ma inferiore a tre anni, fatta eccezione per eventuali proroghe concesse dal Ministero.

Spese ammissibili

Tra le voci di spesa ammissibile figurano i costi per il personale direttamente impiegato nel progetto, gli oneri per strumenti e attrezzature nuove di fabbrica nella misura e per l’arco di tempo in cui sono stati utili all’iniziativa, le spese generali e i servizi di consulenza, oltre ai materiali usati per lo svolgimento del progetto.

L’ammontare delle spese deve essere inferiore a cinque milioni ma superiore a un milione. In ogni caso, la singola impresa non può superare il limite massimo del 60% della media del fatturato registrato negli ultimi due esercizi contabili per la realizzazione delle attività.

Erogazione delle risorse

Le agevolazioni sono concesse nella forma del finanziamento agevolato, per una percentuale nominale pari al 50% dei costi e delle spese ammissibili, e del contributo diretto alla spesa, in percentuale variabile a seconda della dimensione dell’impresa: ammonta al 35% per le piccole imprese, al 30% per le medie e al 25% per le grandi.

Per quanto riguarda gli organismi di ricerca, a essi spettano solo i contributi diretti alla spesa, in percentuale pari al 60% dei costi ammissibili per attività di ricerca industriale e pari al 40% dei costi e delle spese ammissibili di sviluppo sperimentale.

Restano ancora da definire i termini di apertura e le modalità per la presentazione delle domande, che saranno rese note tramite successivo decreto direttoriale. Ciascun soggetto proponente, sia in forma singola sia congiunta, può presentare una sola domanda di accesso, che deve essere corredata di scheda tecnica con i dati del richiedente, il piano di sviluppo del progetto e l’eventuale contratto di collaborazione.

Fonte: Il Sole 24Ore

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