Quando Entro le ore 18 del 29 settembre 2023
Cosa scade Contributo a fondo perduto per imprese localizzate in uno dei comuni destinatari dei fondi
Per chi Micro, piccole e medie imprese, ma anche persone fisiche
Come adempiere Presentazione tramite piattaforma del sito Invitalia
1. In sintesi
Prorogato al 29 settembre prossimo il termine per presentare domanda ammissione al bando “Imprese – Borghi”. Il Ministero della cultura con il decreto 933 del 23 agosto scorso ha infatti corretto in avanti l’11 settembre inizialmente previsto.
L’incentivo, approvato con decreto 497 del 12 maggio 2023 è promosso dal Ministero della Cultura, e vede come ente gestore Invitalia. L’obiettivo è quello di promuovere l’avvio o il consolidamento di imprese in 294 comuni assegnatari di risorse destinate alla valorizzazione di attività all’interno di borghi a rischio abbandono.
Il tutto attraverso progetti d’impresa che siano diretti ad una innovazione nell’offerta di servizi ed abbiano una notevole attenzione alla sostenibilità ambientale diretta alla riduzione di emissioni inquinanti, smaltimento rifiuti e valorizzazione di economia circolare.
La dotazione finanziaria complessiva, con uno stanziamento complessivo di 188 milioni di euro, ha fonte Pnrr M1C3: Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0. Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” – Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi storici” Linea B.
2. I beneficiari
Sono agevolabili le micro, piccole e medie imprese, in forma singola o aggregata, già costituite o da costituirsi, con sede operativa in uno dei comuni/borghi storici individuati, le associazioni non riconosciute, le organizzazioni con personalità giuridica no profit e e gli Enti del Terzo settore iscritti, o in corso di iscrizione, al Runts.
Possono altresì presentare la richiesta le persone fisiche che avviano una attività d’impresa per progetti di rigenerazione culturale e sociale.
Oltre alla sede operativa, ubicata o da ubicare entro 60 giorni in uno dei comuni oggetto dell’agevolazione, tra gli altri requisiti vi sono: iscrizione presso la Cciaa competente, essere nel libero e pieno esercizio dei propri diritti, in regola con le disposizioni in materia di urbanistica, edilizia nonché per la normativa sul lavoro, avere titolo a ricevere contributi in regime de minimis, regolarità fiscale e amministrativa, e non rientrare tra le imprese che hanno ottenuto e non restituito agevolazioni pubbliche.
3. Le attività finanziabili, le spese ammissibili e il contributo
I progetti presentati possono rivolgersi a due diverse tipologie di intervento:
– Efficienza energetica e progetti dimostrativi nelle Pmi e misure di sostegno: ad esso è attribuito un coefficiente del 40% con investimenti diretti al risparmio energetico, al fine di ridurre le emissioni derivanti dai trasporti, introdurre l’uso di fonti energetiche rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico e al rinverdimento di aree e stabilimenti aziendali. A questa tipologia di intervento va previsto almeno il 50% del progetto in linea con l’obiettivo della mitigazione dei cambiamenti climatici, in coerenza con il tagging climatico assunto dall’Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi storici”.
– Protezione, sviluppo e promozione dei beni turistici pubblici e dei servizi turistici: investimenti diretti a rafforzare e riqualificare l’offerta dei beni e servizi.
L’investimento va realizzato e ntro un termine di 18 mesi a partire dalla data di accettazione del provvedimento di ammissione e comunque non oltre il 31 dicembre 2025.Sono ammissibili le spese conformi al principio Dnsh, articolo 17 del Regolamento (Ue) 2020/852, con la previsione di “non arrecare un danno significativo” all’ambiente e alle indicazioni delle Linee Guida Mef.
Sono quindi finanziabili, al netto dell’Iva, i seguenti investimenti:
– attrezzature, arredi, macchinari, impianti e mezzi mobili.
– brevetti, marchi, licenze, certificazioni e programmi informatici
– opere edili, inclusa l’impiantistica, nella misura massima del 40% dell’investimento
– materie prime, semilavorati, utenze, canoni di locazione, servizi, costo del lavoro. L’intero capitolato è agevolabile entro il 20% dell’investimento.
Sono agevolabili esclusivamente gli investimenti realizzati dopo la presentazione della domanda.
Il contributo ottenibile, a fondo perduto e non cumulabile con altre agevolazioni pubbliche, per le medesime spese, è pari ad un massimo del 90% dell’investimento e comunque non oltre 75mila euro ai sensi del regolamento de minimis.
La percentuale è poi elevabile fino al 100% per le nuove imprese e per le imprese a prevalente composizione giovanile e/o femminile. È obbligo dei beneficiari apportare mezzi propri destinati al pagamento dell’iva e della parte non coperta dall’incentivo.I progetti presentati comunque non possono avere un importo superiore a 150mila euro.
4. La presentazione della domanda
La presentazione della domanda di finanziamento è esclusivamente online dalle ore 12 dell’8 giugno 2023 alle ore 18 del 29 settembre 2023 (non più 11 settembre come indicato ) utilizzando il link presente sul sito di Invitalia.
5L’iter per le agevolazioni
Il percorso di valutazione delle domande parte alla scadenza del termine di presentazione e si basa su una prima verifica dei requisiti formali e poi con un procedimento a graduatoria secondo le griglie di valutazione che tengono conto dell’assetto strutturale del richiedente, della capacità di creare benefici per i contesti locali in termini occupazionali, sociali, culturali/turistici e ambientali; la qualità dell’iniziativa proposta in termini di fattibilità tecnica ed economica; connessione dell’attività con il progetto locale.
A conclusione dell’iter in caso di diniego, o di richiesta di integrazione documentale, vi saranno i tempi stabiliti dalla normativa per l’integrazione o il ricorso. In caso di ammissione del progetto è possibile richiedere una anticipazione del contributo, pari al 10%, previa presentazione di idonea fideiussione bancaria o polizza assicurativa e poi presentare gli stati di avanzamento lavori, nel numero massimo di due, ed esclusivamente sulla base di fatture quietanzate con pagamenti effettuati esclusivamente tramite bonifici bancari e/o postali, carte di debito e di credito, ricevute bancarie, assegni bancari/postali non trasferibili.
Il termine ultimo per la presentazione del saldo finale è di tre mesi dall’ultimazione dell’iniziativa imprenditoriale.
Fonte: Il Sole 24 Ore