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Ammodernamento macchine agricole, dal ministero i criteri per assegnare 400 milioni

Approvato il decreto del ministero dell’Agricoltura per i contributi all’ammodernamento delle macchine agricole.

Approvato il decreto del ministero dell’Agricoltura per i contributi all’ammodernamento delle macchine agricole. Il ministero dell’Agricoltura aveva ricevuto in dote dal Pnrr 500 milioni di euro da destinare all’innovazione e alla meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare nell’ambito della Missione 2, Componente 1, Investimento 2.3 «Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare».

I primi 100 milioni di tale assegnazione erano già stati oggetto di specifico bando per il settore dei frantoi oleari e ora, con il decreto del ministero dell’Agricoltura approvato l’8 agosto 2023, vengono stabilite le modalità di assegnazione dei restanti 400 milioni per l’ammodernamento del parco macchine agricole.

I soggetti che potranno accedere all’agevolazione saranno le imprese agromeccaniche e le imprese agricole, nonché le cooperative e le associazioni di imprese agricole, che non superino la media dimensione in base ai parametri dettati dall’allegato I del Regolamento (Ue) 2022/2472. Per partecipare ai bandi di assegnazione le imprese dovranno essere regolarmente iscritte alla Camera di Commercio di competenza, essere in possesso di Partita Iva ed avere un fascicolo aziendale confermato e aggiornato.

Sono escluse le grandi imprese, le imprese in difficoltà e le imprese destinatarie di ordine di recupero. L’aiuto consisterà in un contributo in conto capitale nella misura del 65% delle spese ammissibili (incrementato all’80% per i giovani agricoltori) e il limite massimo di spesa è fissato a Euro 35.000 o 70.000 a seconda della tipologia di acquisto effettuato.

Sono ammessi all’agevolazione gli interventi relativi all’acquisto di macchine e attrezzature per l’agricoltura di precisione, alla sostituzione di veicoli fuoristrada per agricoltura e zootecnia (a condizione che venga identificato in maniera univoca il veicolo oggetto di sostituzione) e all’acquisto di strumenti per l’innovazione dei sistemi di irrigazione e gestione delle acque.

In caso di sostituzione di impianti o attrezzature già presenti in azienda, gli investimenti devono garantire un miglioramento tecnologico e un minore impatto ambientale, pena la decadenza dal contributo. Le tipologie di interventi ammissibili sono dettate nella sezione I dell’allegato al Decreto Ministeriale e sono caratterizzate da un elevato contenuto tecnologico, non dissimile da quanto previsto per i beni 4.0. Inoltre, nel caso di investimenti che prevedano la presenza di un motore, questo deve necessariamente essere elettrico o a biometano.

Le modalità attuative del bando sono demandate alle singole regioni, dotate ciascuna di un proprio plafond di aiuti. Queste dovranno provvedere entro il 31 dicembre 2023 a pubblicare i bandi regionali, in modo che le singole imprese possano presentare le domande non oltre il 31 marzo 2024. Una volta concluso l’iter di valutazione delle domande ammissibili, le Regioni provvederanno a trasmettere gli esiti al Ministero e agli Organismi pagatori in modo che entro il 31 dicembre 2024 siano erogati almeno il 70% dei contributi assegnati.

Importante il chiarimento fornito dall’articolo 9 del decreto ministeriale, in cui si conferma la possibilità di cumulo del contributo con altre misure agevolative, come già chiarito dalla Circolare 33 del 31/12/2021 della Ragioneria dello Stato a condizione che la somma dei vari aiuti non superi il valore del bene acquistato (c.d. doppio finanziamento). Tale chiarimento dovrebbe superare i dubbi interpretativi sollevati da molte regioni in merito alla cumulabilità di alcune misure agevolative con il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi.

Fonte: Il Sole 24Ore

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