Il Parlamento e il Consiglio dell’Unione europea, vista la proposta della Commissione, hanno adottato il nuovo Regolamento in tema di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo; tale provvedimento è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore decorsi i successivi 20 giorni.
Le misure hanno una rilevanza fondamentale. Ed infatti, il settore marittimo è strategico per l’economia dell’Unione, in quanto vi è una forte concorrenza tra gli operatori economici e da cui consegue la necessità di garantire condizioni di parità e di competitività, eliminando le distorsioni e assicurando la lealtà nel mercato.
Già con la Comunicazione della Commissione europea del 9 dicembre 2020, denominata «Strategia per una mobilità sostenibile ed intelligente: mettere i trasporti europei sulla buona strada per il futuro», si era dato atto che il trasporto marittimo necessitasse di un percorso adeguato per una rapida transizione ecologica, al fine di mantenere la leadership mondiale degli operatori europei nel settore in relazione alle tecnologie, ai servizi e alle soluzioni verdi, creando anche nuovi posti di lavoro.
Tale esigenza è divenuta ancor più evidente con la transizione green unionale, che dovrà portare alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, e a raggiungere la neutralità al più tardi nel 2050.
Le norme del regolamento si applicheranno in modo non discriminatorio alle navi, indipendentemente dalla loro bandiera, con stazza lorda superiore a 5.000 tonnellate lorde, ad esclusione delle navi da guerra, dei macchinari navali ausiliari, dei pescherecci, delle imbarcazioni in legno di costruzione rudimentale, delle navi senza mezzi di propulsione meccanica e delle navi di Stato usate per scopi non commerciali.
Dalle norme contenute nel Regolamento in parola, il settore navale dovrà ridurre l’intensità di gas serra del suo carburante in modo graduale, partendo dal 2% nel 2025 fino ad arrivare all’80% nel 2050, rispetto al livello di 91,16 g CO2/MJ del 2020. L’accordo prevede anche obiettivi intermedi per assicurare che tali riduzioni siano progressive: 6% nel 2030, 14,5% nel 2035, 31% nel 2040, 62% nel 2045.
Sul fronte dei carburanti sostenibili di origine non biologica, il Regolamento prevede che entro il 2034 debbano salire al 2% del mix. Per stimolare questo processo, il Parlamento unionale aveva già proposto di concedere più crediti, come incentivo, sotto forma di compensazione delle emissioni, agli armatori che utilizzano combustibili rinnovabili dal 2025 al 2034.
Infine, le navi portacontainer e le navi passeggeri saranno obbligate a utilizzare l’alimentazione elettrica a terra per tutte le esigenze di elettricità quando sono ormeggiate in banchina nei principali porti unionali a partire dal 2030. Dal 2035 questa clausola si applicherà anche al resto dei porti europei.
Si tratta di una vera e propria svolta green che coinvolge anche il settore marittimo e che consolida il percorso già intrapreso a livello unionale che porterà alla neutralità e alla decarbonizzazione entro il 2050.
Fonte: Il Sole 24Ore