Un assaggio di flat tax per il lavoro dipendente: con la possibilità di applicare l’imposta sostitutiva agevolata agli straordinari oltre una certa soglia, alle tredicesime e ai premi di produttività. La rateizzazione degli acconti di novembre. La mini Ires per chi investe o assume con l’alternativa del superammortamento dei costi. Ma anche il solco su cui tracciare in fretta l’allineamento italiano alla global minimum tax per le multinazionali, per cui la data di debutto è fissata al 1° gennaio 2024.
Mentre mercoledì 12 luglio la Camera ha dato l’ok in prima lettura al Ddl di delega (182 sì, 97 no e 6 astenuti: oltre ai gruppi della maggioranza, ha dichiarato il voto a favore anche il gruppo Azione/Italia Viva), sono proseguiti per tutta la giornata i tavoli tecnici per preparare il terreno in vista dei decreti attuativi. Non c’è tempo da perdere, perché se – come ipotizzato da Governo e Parlamento – la terza lettura dovrà arrivare prima della pausa estiva, allora in autunno bisognerà farsi trovare pronti per i decreti delegati o per le misure da inserire già nella prossima manovra.
Il tutto in un delicato gioco a incastri: come recitano quasi tutti gli emendamenti approvati bisognerà fare i conti con i margini di finanza pubblica senza creare nuovi oneri. Un leitmotiv che è risuonato già nelle ultime settimane come nel caso della proproga sui versamenti delle partite Iva, per cui le ragioni della cassa hanno imposto un rinvio al 20 luglio e poi dal 21 al 31 luglio con la maggiorazione dello 0,40% calcolato per giorno. Ieri il Parlamento ha provato a riaprire gli spiragli per spostare la finestra di versamento con lo 0,40% al 20 agosto con un ordine del giorno a cui ha dato parere favorevole il Governo. Uno spiraglio a cui hanno subito plaudito le associazioni dei commercialisti, ma sulla cui concreta fattibilità restano i problemi di cassa (e del veicolo in cui inserirlo). Proprio sugli ordini del giorno si è consumato un giallo parlamentare con l’iniziale ok del rappresentante del Governo, il sottosegretario Federico Freni, a una proposta Pd che impegnava l’Esecutivo a una campagna sensibilizzazione contro l’evasione. La maggioranza, però, ha votato contro con Freni che poi ha parlato di «tempesta in un bicchiere d’acqua» : «Era un parere favorevole nel merito del governo che è diventato» nei fatti «contrario dopo la dichiarazione di voto francamente irritante» del Pd. Ma tra le opposizioni proteste sono arrivate anche dal Movimento 5 Stelle. Federico Cafiero De Raho sottolinea che «con un ordine del giorno a mia prima firma il M5S chiedeva semplicemente di escludere nuovi condoni fiscali» ma il Governo «ha dato parere contrario e l’odg è stato bocciato». Di tutt’altro avviso Luigi Marattin che ha spiegato il sì di Azione/Italia viva spiegando che «i principi di delega di questa riforma Meloni sono identici a quelli della riforma Draghi».
Nella maggioranza e nel Governo, pur nella consapevolezza delle prossime sfide, c’è soddisfazione per l’approvazione in prima lettura. Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che sente fortemente sua la proposta di riforma (da qui l’etichetta di “delega Leo”) parla di «pagina importante nel nostro sistema tributario» e ringrazia tutte le forze politiche. Il presidente della commissione Finanze, Marco Osnato (FdI), rimarca lo «sforzo complessivo, sistematico, di impatto strutturale, che il Governo saprà interpretare al meglio nei suoi decreti attuativi». Proprio in ottica attuazione, Andrea de Bertoldi (FdI) propone un’apertura alle retroazioni fiscali per garantire una riforma espansiva, ricordando un passaggio del Ragioniere dello Stato in un’audizione alla Commissione di vigilanza Anagrafe tributaria. Nella Lega il relatore Alberto Gusmeroli (l’altro relatore era Fabrizio Sala di Forza Italia) fa notare che l’approvazione in prima lettura è un iniziale «per un fisco meno nemico» ed evidenzia «la soddisfazione personale per l’emendamento che rateizza all’anno successivo l’acconto di novembre e dimezza la ritenuta d’acconto» ma «ma da ora si cambia davvero a favore del cittadino».
Sullo sfondo resta anche la necessità di un coordinamento anche con le altre riforme in agenda o in movimento. È il caso del Ddl incentivi alle imprese, su cui ieri in commissione al Senato è passato l’emendamento del relatore che disciplina gli ambiti di intervento lasciando all’attuazione della delega fiscale la revisione di modalità di fruizione e dei controlli.
Le novità in sintesi
1) REDDITO d’IMPRESA
Investimenti con mini Ires
Ridurre il prelievo fiscale sulle imprese che effettuano investimenti qualificati o in nuove assunzioni («ovvero in schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili» come recita la formulazione dopo gli emendamenti approvati in commissione Finanze). Per accedere all’Ires ridotta non bisogna distribuire utili. Ma è stata prevista la possibilità di un meccanismo alternativo con il superammortamento per maggiorare i costi deducibili
2) VERSAMENTI
Acconti a rate per le partite Iva
La delega traccerà la rotta per arrivare e al versamento anche mensile degli acconti di novembre relativi alle imposte sui redditi delle partite Iva a cui si applicano le pagelle fiscali (gli Isa). Con l’emendamento dei relatori (Gusmeroli e Sala) si avvia un percorso per una migliore distribuzione nel tempo del carico fiscale. Il tutto con un doppio vincolo: niente peggioramenti per il contribuente e senza nuovi o più oneri per la finanza pubblica
3) ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Addio all’Irap senza aumenti
La modifica approvata per il superamento graduale dell’Irap e l’introduzione di una sovraimposta (da calcolare con le regole dell’Ires con l’esclusione del riporto delle perdite) prevede non solo che alle regioni sia assicurato un gettito in misura equivalente a quello attuale, da ripartire sulla base dei criteri attualmente adottati, ma sancisce a favore delle imprese il principio dell’«invarianza del carico fiscale»
4) AUTO
Revisione delle tasse per stop a superbollo
Riordino delle tasse automobilistiche. È l’obiettivo dell’emendamento riformulato e approvato di Fratelli d’Italia (primo firmatario De Bertoldi) e Lega (primo firmatario Riccardo Augusto Marchetti) con cui si punta a valutare l’eventuale e progressivo superamento dell’addizionale auto (il superbollo) per veicoli oltre 185 Kw, senza nuovi oneri per la finanza pubblica a carico del settore delle tasse auto
5) LAVORO DIPENDENTE
Tredicesime con la flat tax
Per il lavoro dipendente flat tax agevolata (ossia un’imposta sostitutiva di Irpef e addizionali) sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario e sui redditi riferibili alla percezione della tredicesima mensilità ma anche sui premi di produttività. Si punta a una valutazione anche dell’impatto della flat tax incrementale introdotta in via sperimentale sulle partite Iva
6) CASA
Blindate le polizze sul rischio calamità
La delega fiscale blinda lo sconto per le polizze a coperture di eventi calamitosi. Nel passaggio in commissione Finanze a Montecitorio è stato, infatti, approvato un emendamento della Lega che punta ad alzare il livello di attenzione nelle operazioni di riordino delle tax expenditures sulle misure finalizzate a incentivare le polizze contro il rischio di eventi calamitosi
Fonte: Il Sole 24 ORE