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Agrisolare, contributi fino all’80% della spesa

È pronto per essere pubblicato il nuovo decreto del bando Agrisolare, approvato il 19/04 ed autorizzato dalla Commissione europea.

È pronto per essere pubblicato in Gazzetta ufficiale il nuovo decreto del bando Agrisolare, approvato il 19 aprile e recentemente autorizzato dalla Commissione europea.

La misura dispone di fondi per circa un miliardo, provenienti dal Pnrr (missione 2, componente 1, investimento 2.2 “Parco Agrisolare”). I beneficiari, imprenditori agricoli e imprese agroindustriali, potranno fare domanda, anche in forma aggregata, una volta approvato il bando, gestito dal Gse. Le spese per gli impianti fotovoltaici sono ammissibili sia in caso di uso diretto dell’energia sia di vendita sul mercato, ma con la seconda opzione il contributo passa dall’80 al 30 per cento.

L’obiettivo è favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e ridurre i costi di produzione delle imprese. Ad Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia è riservato il 40% delle risorse. Gli impianti dovranno essere nuovi, verranno installati solo sulle coperture di fabbricati e serre esistenti e saranno destinati a soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda agricola.

Sono ammissibili interventi per acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sulle coperture di fabbricati strumentali all’attività dei beneficiari (comprese le superfici coperte di strutture per la ricezione e l’ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica). In parallelo le imprese possono eseguire interventi di riqualificazione per migliorare l’efficienza energetica delle strutture (rimozione dell’amianto dai tetti, realizzazione dell’isolamento e di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto). Il termine entro il quale realizzare le opere è 18 mesig.

I contributi 

I potenziali beneficiari possono ottenere:

80% di contributo a fondo perduto per imprese agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale nei limiti dell’autoconsumo, con la nuova fattispecie dell’«autoconsumo condiviso». Dotazione di circa 700 milioni;

fino all’80% di contributo a fondo perduto e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli. Dotazione di circa 150 milioni;

30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese agricole di produzione primaria. Dotazione di circa 75 milioni;

30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo.

Le spese ammissibili

Oltre all’acquisto e alla posa in opera di pannelli fotovoltaici sulle coperture dei fabbricati, il bando finanzia anche interventi di riqualificazione per potenziarne l’efficienza energetica. Tra questi la rimozione e lo smaltimento dell’amianto dai tetti, secondo la norma, purché le procedure siano svolte da ditte specializzate, iscritte all’apposito registro. Non solo: le risorse potranno essere adoperate anche per realizzare l’isolamento termico dei tetti. In questo caso, la relazione tecnica dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione in ragione delle destinazioni produttive del fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale. Infine, il contributo sosterrà la realizzazione di un sistema di aerazione (con tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria) connesso alla sostituzione del tetto, purché la relazione dia conto delle modalità di aerazione previste data la destinazione del fabbricato.

Rispetto al passato, c’è il raddoppio della potenza massima installabile (da 500 kw/p a 1.000 kw/p), nonché quello della spesa ammissibile per accumulatori (da 50mila a 100mila euro). Previsto anche il raddoppio della spesa ammissibile per dispositivi di ricarica (da 15mila a 30mila) e l’aumento della spesa massima ammissibile per beneficiario (da un milione a 2.330.000 euro), incluse le spese accessorie.

Fonte: Il Sole 24 ORE

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