Nel passaggio parlamentare che porta all’ok delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera al decreto Omnibus (Dl 51/2023) arriva anche una modifica all’emendamento dei relatori che proroga i versamenti di 4,5 milioni di partite Iva (quelle per cui sono elaborate gli Isa e quelle nel regime forfettario). Ma tra le novità c’è anche l’ok alla riformulazione di un emendamento di Azione-Italia Viva in base al quale le imprese in possesso della certificazione della parità di genere usufruiranno di premialità di punteggio nella valutazione dei bandi pubblici nel nuovo codice degli appalti. Una misura su cui esprime soddisfazione anche Palazzo Chigi in una nota. E, sempre sul tema appalti, con l’ok a un emendamento di Forza Italia vengono prorogati i termini per l’avvio dei lavori nei Comuni fino a mille abitanti.
Tornando alla proroga dei versamenti, resta il doppio binario: rinvio dal 30 giugno al 20 luglio per la scadenza di versamento delle imposte delle dichiarazioni dei redditi 2023; possibilità di versare dal 21 luglio al 31 luglio con la maggiorazione dello 0,40 per cento. Proprio su questo punto il subemendamento approvato chiarisce che il calcolo della maggiorazione viene ragguagliato per ogni giorno di ritardo. Un aspetto che serve, secondo le intenzioni di Governo e maggioranza, a mitigare il conto dovuto per chi si avvarrà o dovrà avvalersi per ragioni contingenti dell’ulteriore tempo supplementare dal 21 al 31 luglio. Nessun margine, invece, per arrivare anche al mese di agosto per i versamenti, come peraltro era stato fortemente richiesto dalle sigle sindacali dei commercialisti. A sbarrare la strada sono state le esigenze di cassa, che hanno impedito di scavallare oltre il mese di luglio. Ma, come sottolineato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, «abbiamo fatto il possibile per venire incontro alle esigenze di contribuenti e professionisti e con questo intervento mitighiamo ulteriormente l’impatto della maggiorazione».
Sempre sul fronte fiscale la conversione del decreto Omnibus imbarca anche la proroga dell’esenzione Iva per il mondo del non profit. Il regime attuale viene, infatti, esteso di altri sei mesi e le nuove regole per gli enti non commerciali scatteranno dal 1° luglio 2024, nel tentativo di trovare un coordinamento con le regole in arrivo con l’attuazione della delega fiscale una volta che sarà approvata dal Parlamento.
Novità in arrivo anche sul fondo garanzia prima casa. Con un emendamento targato Lega, giovani coppie o nuclei familiari monogenitoriali con figli minori o giovani sotto i 36 anni che hanno un rapporto di lavoro atipico, se in possesso di un Isee non superiore a 30 mila euro, avranno priorità per l’accesso alle risorse, la cui misura massima concedibile dal fondo passa dal 50 all’80% della quota capitale. Con una proroga dei termini delle domande che passa dal 30 giugno al 30 settembre. Così come sul Fir (fondo indennizzo risparmiatori) viene prorogata dal 30 giugno al 31 ottobre della commissione tecnica e sarà prevista una maggiorazione del 40% degli indennizzi.
Fonte: Il Sole 24 ORE