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La trasmissione dei corrispettivi via software riduce i termini di accertamento

Il decreto adempimenti introduce la possibilità di effettuare la memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi attraverso degli appositi software installabili anche su SmartPos

In attesa dei provvedimenti attuativi, l’articolo 24 del Dlgs 1/2024 (decreto adempimenti), prevede la possibilità di effettuare la memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi attraverso degli appositi software. Tale facoltà si andrebbe ad aggiungere agli strumenti già utilizzabili per l’invio dei corrispettivi (registratori di cassa e procedura web) e potrebbe agevolare l’operatività di talune imprese anche nell’ottica di ottenere il beneficio della riduzione dei termini di accertamento previsto dal Dlgs 127/2015. Ad oggi, infatti, risulta ancora in vigore la disciplina di cui all’articolo 3 del Dlgs. 127/2015 che concede la riduzione di due anni dei termini di accertamento ai fini delle imposte dirette ed Iva per i soggetti che effettuano e ricevono esclusivamente pagamenti tracciati sopra i 500 euro e documentano le operazioni attive con e-fattura e/o memorizzazione elettronica dei corrispettivi.

La norma del decreto adempimenti

I soggetti di cui all’articolo 22 del Dpr 633/1972 (commercianti al minuto ed esercenti attività assimilate) sono tenuti alla memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi ai sensi dell’articolo 2 del Dlgs 127/2015. Da tale obbligo sono esonerati i soggetti indicati nel decreto ministeriale 10 maggio 2019 e nell’articolo 2 del Dpr 21 dicembre 1996, n. 696 tra i quali sono ricompresi anche i soggetti che effettuano vendite per corrispondenza esonerati dal rilascio di certificazioni fiscali (come le società di e-commerce).

Per tutti gli altri soggetti, la trasmissione dei corrispettivi può avvenire tramite appositi registratori telematici oppure utilizzando una procedura web messa gratuitamente a disposizione dei contribuenti dall’agenzia delle Entrate. Tale procedura è generalmente utilizzabile per i soggetti con bassi volumi di operazioni.

In questo contesto, l’articolo 24 del decreto adempimenti introduce un nuovo strumento per la memorizzazione e trasmissione elettronica dei corrispettivi rappresentato da appositi software che garantiscono la sicurezza e l’inalterabilità dei dati. Tali soluzioni dovrebbero poter consentire la piena integrazione e interazione del processo di registrazione dei corrispettivi con il processo di pagamento elettronico, nel caso in cui l’operazione commerciale sia regolata mediante la predetta modalità di pagamento, al fine di semplificare e rendere meno onerose le operazioni amministrative degli esercenti. Nella relazione illustrativa al decreto adempimenti si fa riferimento ai software da installare su un qualsiasi dispositivo tra cui anche dispositivi evoluti di pagamento elettronico (SmartPOS)

Gli effetti sulla riduzione dei termini di accertamento.

Il nuovo strumento potrebbe sicuramente agevolare la trasmissione dei corrispettivi da parte dei soggetti già obbligati, ma potrebbe altresì indurre taluni soggetti non obbligati ad effettuare la trasmissione. Questo in quanto al verificarsi delle altre condizioni previste dalla norma, la memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi potrebbe dare accesso ai benefici della riduzione dei termini di accertamento di cui al Dlgs 127/2015.

Il tema è stato già affrontato dall’agenzia delle Entrate con la risposta a interpello 438/2022 ove è stato affermato che per accedere ai benefici della riduzione dei termini di accertamento i soggetti esonerati dalla trasmissione dei corrispettivi (come le società di e-commerce) non possono limitarsi ad effettuare e ricevere i pagamenti sopra i 500 euro con strumenti tracciati. Secondo l’agenzia delle Entrate, per beneficiare della riduzione dei termini di accertamento, anche i soggetti esonerati dalla trasmissione devono documentare le operazioni su base volontaria con e-fattura o con la trasmissione dei corrispettivi telematici.

Considerato che per talune categorie di contribuenti potrebbe risultare gravoso, sia l’utilizzo dell’e-fattura per la necessità di essere in possesso di tutti i codici fiscali dei clienti privati consumatori (risposta 378 del 2022), sia l’utilizzo degli strumenti ad oggi già esistenti (si pensi alle società che non dispongono di negozi fisici e registratori di cassa e che effettuano numerose operazioni difficilmente memorizzabili con la procedura web dell’agenzia delle Entrate), la nuova soluzione potrebbe rappresentare una ottima opportunità anche per accedere alla riduzione dei termini di accertamento.

Resta da verificare come la norma verrà implementata dall’agenzia delle Entrate in quanto nel decreto adempimenti viene previsto che per l’operatività della disposizione bisogna attendere le specifiche tecniche per la realizzazione, omologazione e rilascio delle soluzioni software.

 

Fonte: Il Sole 24ORE

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