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Industria 4.0, niente credito d’imposta per il macchinario acquistato dopo il comodato

Il comodato non è equiparabile a un periodo di prova e quindi il bene al momento dell’acquisto non è più dotato del requisito di novità

Non spetta il credito di imposta 4.0 per un macchinario acquistato dopo essere stato utilizzato in forza di un contratto di comodato, che già prevedeva un obbligo di acquisto per il comodatario. Lo afferma l’agenzia delle Entrate nella risposta a interpello 221/2024.

In base alle clausole dell’accordo stipulato con il fornitore, il comodato – della durata di oltre due anni – non risulta equiparabile a un periodo di prova, sicché il bene, al momento dell’acquisto, non è più dotato del requisito di novità.

Non sono applicabili nel caso esaminato dalla risposta 221/2024 le conclusioni a cui l’agenzia era giunta nella risposta 63/2022 che esaminava una diversa e peculiare fattispecie di comodato con opzione di acquisto per l’utilizzatore.

Peraltro, in questa fattispecie (come già in quella oggetto della risposta 198/2024), occorrerebbe interrogarsi se la presenza di un obbligo cessione del bene vincolante per entrambe le parti, associato ad una concessione in godimento, non renda applicabili, ai fini fiscali, le regole previste per le analoghe locazioni, che stabiliscono il trasferimento del bene già al momento della concessione in uso (articolo 109, comma 2, lettera a, ultimo periodo, del Tuir).

Fonte: Il Sole 24ORE

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