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Corrispettivi telematici, l’alternativa del software

Varate da Bruxelles le specifiche tecniche per la memorizzazione e la trasmissione. Ora si attende l’agenzia delle Entrate

Via libera europeo al provvedimento direttoriale contenente le specifiche tecniche che le soluzioni software devono rispettare per potere validamente memorizzare e trasmettere telematicamente, in alternativa ai Registratori telematici, i dati dei corrispettivi giornalieri: è scaduto, infatti, il 4 novembre 2024 il periodo di status quo previsto dalla procedura Tris, di cui alla direttiva (UE) 2015/1935, che impone agli Stati membri di notificare alla Commissione tutti i progetti di regolamentazioni tecniche riguardanti prodotti e servizi della società dell’informazione. Si aspetta ora l’adozione da parte dell’agenzia delle Entrate.

L’adozione del provvedimento, notificato dall’Italia lo scorso 1° agosto come da comunicazione della Commissione – Tris/(2024) 2072, attua quanto dispone l’articolo 24 del decreto legislativo semplificazioni n. 1 del 2024, compiendo un passo ulteriore verso la piena digitalizzazione dei flussi informativi di certificazione delle operazioni fiscalmente rilevanti. Si tratta di una misura di sistema che interviene direttamente nel corpo dell’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, con la finalità di sostenere e accelerare l’evoluzione tecnologica già in atto. Tale norma riconosce infatti la possibilità di utilizzo di apposite procedure software per certificare i corrispettivi delle vendite: la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei relativi dati potrà infatti essere effettuata con una modalità alternativa a quella che, ad oggi, impone agli operatori di avvalersi degli strumenti tecnologici a tal fine individuati, e cioè RT-registratori telematici, Server Rt e quelli che consentono i pagamenti con carta di debito e di credito.

Oltre a garantire la sicurezza e l’inalterabilità dei dati, le soluzioni software dovranno consentire anche la piena integrazione e interazione del processo di registrazione dei corrispettivi con il processo di pagamento elettronico quando il cliente utilizzi tale modalità, così da semplificare e rendere meno onerose le operazioni amministrative degli esercenti, ed in questo ponendosi in linea con le previsioni dell’articolo 9 del disegno di legge di Bilancio 2025. Per rendere infatti maggiormente integrati il processo di certificazione fiscale e quello di pagamento elettronico, facendo emergere in modo puntuale l’eventuale incoerenza tra incassi elettronici e scontrini emessi, dal 1° gennaio 2026 dovrà essere assicurato un vincolo di collegamento tecnico tra gli strumenti di pagamento elettronico (sia fisici che digitali) con il registratore telematico in modo tale che quest’ultimo possa memorizzare sempre le informazioni minime di tutte le transazioni elettroniche, eccezione di quelle che permettono l’identificazione del cliente, trasmettendo inoltre all’agenzia delle Entrate l’importo complessivo dei pagamenti elettronici giornalieri acquisiti dall’esercente, anche indipendentemente dalla registrazione dei corrispettivi.

Le soluzioni software di cui al provvedimento direttoriale sottoposto alla procedura Tris potranno essere installate su un qualsiasi dispositivo, tra cui anche quelli evoluti di pagamento elettronico, accorpando in un unico strumento le operazioni commerciali, amministrative e fiscali. La regola tecnica oggetto di notifica Tris semplifica quindi e rende meno oneroso, per gli operatori Iva obbligati, il relativo adempimento.

 
Fonte: Il Sole 24ORE

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