L’eccedenza di credito derivante da una procedura di vecchio patent box può essere riportata dall’incorporante che presenta una dichiarazione integrativa a favore propria e del consolidato e compila il quadro DI del modello SC 2024 trattandosi di un’integrativa ultrannuale. È questo il chiarimento della risposta n. 204 del 15 ottobre 2024.
Alfa è stata costituita per conferimento di ramo d’azienda nel 2017 e ha beneficiato per il 2017, 2019 e 2019 della variazione in diminuzione da vecchio patent box il cui accordo era stato firmato nel 2019. Nel 2018 Alfa a seguito di scissione era stata attribuita a Beta, con la quale partecipava ad un consolidato fiscale come consolidata. A decorrere dal 2019 con fusione inversa Alfa ha incorporato beta ed è anche cessato il consolidato fiscale. A fine 2023 Alfa per recepire la detassazione da patent box ha presentato un’integrativa a favore ultrannuale relativa al 2018 nonché un’integrativa di Cnm relativa al periodo 2018, per dar conto dei minori redditi derivanti dall’accordo di patent box. Chiaramente il Cnm lo ha presentato Alfa quale incorporante della ex consolidante Beta ormai fusa. A quel punto Alfa nella propria dichiarazione relativa al 2023 (SC 2024) nel quadro DI dà conto del riporto del credito da integrativa ultrannuale. L’Agenzia concorda. Nella risposta ricorda come la variazione si potesse prendere nella dichiarazione dei redditi del periodo d’imposta di sottoscrizione del ruling (per le quote spettanti a partire dalla data di presentazione dell’istanza) oppure mediante rimborso o dichiarazione integrativa a favore. In tal caso il credito riveniente è utilizzabile immediatamente se presentata entro i termini della dichiarazione dell’anno successivo, altrimenti il credito potrà essere utilizzato in compensazione solo per pagare debiti che matureranno a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di presentazione dell’integrativa. Ai fini del consolidato fiscale le perdite e le eccedenze di credito spettano alla consolidante (articolo 124 del Tuir), che però viene poi incorporata con un’operazione che ha natura successoria (articolo 172 comma 4, del Tuir). Quindi il credito della ex consolidante finisce naturalmente ad Alfa. Al di là delle integrative a favore che presenta sul 2018, nel modello SC 2024 (perché le integrative sono presentate nel 2023) dovrà compilare il quadro DI indicando in colonna 1 il codice fiscale della incorporata ex consolidante e in colonna 5 l’importo del credito derivante. Occorre prestare la massima attenzione sulla corretta compilazione del quadro DI in quanto facilmente può scattare un alert superabile solo dimostrando che in caso di ultrannuale il credito non è stato utilizzato.
Fonte: Il Sole 24ORE