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Concordato, per i forfettari il reddito si calcola in quattro step

Previsto l’utilizzo dei dati del periodo d’imposta 2023 e dei parametri settoriali Isa

Nota metodologica per il Cpb dei forfettari con definizione del reddito concordato in quattro mosse. È quanto si apprende leggendo la nota di costruzione tecnica allegata al decreto (pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale) che definisce la metodologia proposta per la definizione della base imponibile concordataria per i contribuenti in regime di forfait.

Nella sostanza tale metodologia ricalca con gli opportuni aggiustamenti quella già prevista per il Cpb dei contribuenti Isa.

Nel testo della nota si legge che, l’agenzia delle Entrate formula al contribuente una proposta di reddito, in coerenza con i dati dichiarati dallo stesso e comunque nel rispetto della sua capacità contributiva, sulla base della metodologia approvata nell’allegato al decreto che valorizza le informazioni già nella disponibilità dell’Amministrazione finanziaria altresì limitando l’introduzione di nuovi oneri dichiarativi.

La metodologia prevede, preliminarmente l’utilizzo combinato di due tipologie di dati:

• quelli relativi al perdiodo d’imposta 2023 dichiarati dal contribuente nel Quadro LM del Modello Redditi PF 2024 Sezione III (Regime forfettario Determinazione del reddito) riferiti ai Ricavi/Compensi realizzati in relazione all’attività economica esercitata;

• parametri settoriali sulla base dei dati dichiarati dall’insieme dei contribuenti Isa ritenuti più similari alla corrispondente platea in regime forfetario.

La combinazione di tali dati avviene attraverso i seguenti quattro passaggi:

1. individuazione delle attività economiche nell’ambito dei settori Isa;

2. applicazione dei coefficienti di rivalutazione settoriali;

3. confronto con valori di riferimento settoriali;

4. rivalutazione con proiezioni macroeconomiche per il periodo d’imposta 2024.

Nel primo passaggio avviene la profilazione dei vari contribuenti creando una sorta di relazione fra le diverse attività esercitate dalla platea dei contribuenti in regime agevolato con quelle dei contribuenti per i quali trova applicazione lo strumento di compliance Isa.

In pratica in questa fase il sistema crea una sorta di associazione tra codice Ateco dichiarato dal forfettario e il Settore Isa di riferimento.

Il secondo passaggio è dedicato all’analisi dei risultati economici conseguiti dai contribuenti dell’intero settore individuato con il primo passaggio e dal relativo sottoinsieme di coloro che ottengono un risultato di piena affidabilità rispetto all’applicazione degli stessi Isa.

Da tale analisi il sistema costruisce dei coefficienti di rivalutazione settoriale sulla scia di quanto già previsto nella determinazione della proposta di concordato per i contribuenti che applicano gli Isa, dove viene definito un livello di reddito equiparabile a un contribuente pienamente affidabile per tutti gli indicatori elementari previsti dal settore.

Nel terzo passaggio viene definito un parametro di rivalutazione costituito dal livello di redditività minimo settoriale, che si basa sull’analisi delle spese per lavoro dipendente dichiarate, con riferimento alla forza lavoro dipendente impiegata, dai contribuenti afferenti al corrispondente settore di riferimento (fase 1).

Se la rivalutazione del reddito definito al passaggio precedente (fase 2) per l’attività economica esercitata dal contribuente risulta inferiore al livello settoriale di riferimento della spesa di lavoro dipendente, viene preso come riferimento reddituale tale ultimo valore minimo.

Infine con il quarto passaggio, tenendo conto delle informazioni a disposizione per il periodo d’imposta oggetto del concordato,

la base della proposta determinata a seguito dei passaggi metodologici precedentemente descritti viene ulteriormente rivalutata attraverso l’utilizzo delle proiezioni macroeconomiche disponibili. Nel caso specifico le stime del Pil italiano prevedono una crescita dello 0,6% nel 2024.

 
Fonte: Il Sole 24ORE

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