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Compensazioni crediti Inps ancora con le vecchie regole

INPS
I termini introdotti dalla legge di Bilancio 2024 non sono operativi

Non sono ancora operativi i nuovi termini, introdotti dalla legge di Bilancio 2024, per le compensazioni verticali e orizzontali di crediti Inps. Lo ha affermato l’istituto di previdenza con il messaggio 2639/2024.

L’articolo 1, comma 97, lettera a, della legge 213/2023, modificando il decreto legislativo 241/1997 ha cambiato le condizioni per esporre in compensazione i crediti contributi utilizzando i modelli F24.

Ora i datori di lavoro non agricoli possono compensare «a partire dal quindicesimo giorno successivo a quello di scadenza del termine mensile per la trasmissione in via telematica dei dati retributivi e delle informazioni necessarie per il calcolo dei contributi da cui il credito emerge o dal quindicesimo giorno successivo alla sua presentazione, se tardiva, ovvero dalla data di notifica delle note di rettifica passive». Ciò significa, per esempio, che un credito maturato a maggio, esposto nell’uniemens entro giugno, può essere compensato dal 15 luglio.

L’articolo 17, comma 1-bis del Dlgs 241/1997 fissa inoltre termini specifici per i datori di lavoro agricoli e per i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni artigiani e commercianti e per i professionisti della gestione separata.

La legge di Bilancio ha stabilito, però, che le nuove regole entrino in vigore a seguito dell’adozione di provvedimenti adottati d’intesa dall’agenzia delle Entrate, Inps e Inail (in quanto che per questo istituto cambiano i termini). Poiché i provvedimenti ancora mancano, l’istituto di previdenza ha rassicurato che nel frattempo «rimangono immutate le modalità operative con cui possono essere effettuate le compensazioni di crediti contributivi con i modelli F24». Solo dopo l’adozione dei provvedimenti, verranno diffuse le nuove modalità operative.

Fonte: Il Sole 24ORE

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