Cerca
Close this search box.

Imprese familiari, chance scissione asimmetrica per la riorganizzazione

L’Agenzia si è nuovamente espressa a favore di un’operazione volta a separare i due rami familiari che compongono l’assetto partecipativo di un gruppo immobiliare

Tra tutte le operazioni straordinarie, la scissione si conferma quella più funzionale alla riorganizzazione del patrimonio aziendale, sia in contesti di imprese familiari per separare le diverse «anime» aziendali, sia in contesti di gruppi imprenditoriali più articolati al fine di semplificare ed efficientare della struttura.

A conferma di ciò, con la recente risposta a interpello 35/2024 dell’8 febbraio l’agenzia delle Entrate si è espressa a favore di un’operazione di scissione asimmetrica volta a separare i due rami familiari che compongono l’assetto partecipativo di un gruppo immobiliare (si veda l’articolo «La scissione asimmetrica non è elusiva»). L’intervento qui in esame si pone linea con l’orientamento, ormai consolidato, espresso dalla stessa agenzia che premia la funzione riorganizzativa della scissione asimmetrica, non ravvisando profili di abuso del diritto, né ai fini delle imposte dirette né tantomeno dell’Iva. La piena legittimità dell’operazione, tuttavia, resta subordinata al proseguimento dell’attività economica ed all’esclusivo utilizzo dei beni in ambito aziendale.

La risposta 35/2024 riguarda un gruppo aziendale, attivo nel settore immobiliare, costituito da diverse società operative, controllate da una holding di famiglia (Alfa), con le seguenti particolarità:

  • il padre-fondatore, tramite il diritto di usufrutto, detiene la maggioranza dei diritti di voto;
  • tra i soci nudi-proprietari, oltre ai figli, vi è una società (titolare del 26,67% in nuda proprietà) e un trust (titolare del 17,65%, sempre in nuda proprietà).

 

Il padre intende realizzare il trasferimento definitivo dell’azienda ai figli, ma per ovviare alle divergenze sugli obiettivi imprenditoriali ed evitare eventuali dissidi futuri, si rende necessario separare i diversi rami familiari. Viene quindi prospetta una riorganizzazione che prevede (i) la rinuncia del padre al diritto di usufrutto (ii) la scissione totale asimmetrica della holding Alfa a favore di due beneficiarie (Beta e Gamma), ciascuna partecipata da uno dei rami di famiglia.

Nel caso di specie, la scissione è:

  • totale, in quanto la totalità del patrimonio della scissa viene trasferito alle beneficiarie;
  • asimmetrica, nel senso che ai soci del Ramo A vengono assegnate esclusivamente partecipazioni della beneficiaria Beta, mentre ai soci del Ramo B vengono assegnate esclusivamente partecipazioni della beneficiaria Gamma;
  • proporzionale, in quanto nonostante la diversa composizione delle attività aziendali (essenzialmente liquidità e partecipazioni, oltre ad un immobile) assegnate alle due beneficiarie, il valore economico di pertinenza dei soci, prima e dopo l’operazione, è il medesimo, senza necessità di conguagli in denaro.

 

Viene, inoltre, sottolineato che:

  • a seguito della scissione, le beneficiarie proseguiranno con l’attività di gestione immobiliare, ciascuna secondo le proprie strategie e i propri programmi d’investimento;
  • la scissione non è preordinata a successivi atti realizzativi, né da parte dei soci delle da parte di soci delle beneficiarie, né da parte delle beneficiarie;
  • la proprietà dell’immobile detenuto dalla scissa sarà attribuita alle beneficiarie in modo proporzionale, e continuerà ad essere oggetto dell’attività di gestione immobiliare, attualmente svolta dalla scissa.

 

L’agenzia, correttamente, riconosce la piena legittimità e la valenza riorganizzativa della prospettata scissione, sottolineando, tuttavia, come l’assenza di profili abusivi sia subordinata alla prosecuzione dell’attività aziendale da parte delle società beneficiarie. In particolare,

  • con riferimento alle imposte dirette, le attività trasferite alle beneficiarie (l’immobile, le attività finanziarie e la liquidità) devono essere utilizzate esclusivamente nell’ambito dell’attività d’impresa, e non possono essere destinate all’utilizzo personale da parte dei soci;
  • con riferimento all’Iva, le beneficiarie devono risultare pienamente operative e non società di mero godimento.

 

In questo senso, risultano particolarmente apprezzabili le considerazioni svolte dall’Amministrazione finanziaria in relazione all’immobile trasferito (proporzionalmente) alle beneficiarie; in sostanza la vendita dell’immobile successivamente alla scissione non solleva criticità, in quanto svolta in ottica imprenditoriale, proseguendo l’attività di gestione immobiliare già svolta della scissa.

L’agenzia si esprime inoltre in merito alla fiscalità connessa alla rinuncia, da parte del padre, al diritto di usufrutto sulla quasi totalità delle partecipazioni della scissa in favore dei figli e degli altri due soci, la società ed il trust.

La rinuncia, con conseguente riespansione del diritto di proprietà in capo ai nudi proprietari, in assenza di corrispettivo, integra i presupposti impositivi dell’imposta di donazione ai sensi dell’articolo 1 del Dlgs 346/90 (Tus). L’imposta è determinata ex articolo 16 del Tus sulla base del patrimonio netto contabile della scissa risultante dal bilancio, con l’applicazione delle aliquote e delle franchigie ordinarie, tenendo conto anche delle donazioni pregresse.

Le indicazioni fornite nella Risposta 35/2024 sono indubbiamente da accogliere con favore. L’agenzia dimostra, infatti, di aver accolto la finalità riorganizzativa sottesa alle scissioni asimmetriche, sdoganando in modo definitivo la liceità dell’operazione.

Non si può evitare di notare, tuttavia, come l’assenza di profili abusivi sia pur sempre subordinata alla prosecuzione dell’attività aziendale e all’utilizzo esclusivo dei beni trasferiti con la scissione nel «mondo» impresa. Si tratta di concetti costantemente ribaditi in tutte le risposte dell’agenzia dell’Entrate relative alla scissione, tanto da potersi considerare quasi come formule di rito.

Fonte: Il Sole 24ORE

Condividi questo articolo

Notizie correlate

Desideri maggiori informazioni su bandi, finanziamenti e incentivi per la tua attività?

Parla con un esperto LHEVO

business accelerator