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Inps, riaperta la comunicazione per fringe benefit e stock option

I flussi tardivi o di rettifica, fa sapere l’Istituto, avranno effetti solo sulla predisposizione delle Certificazioni uniche 2024, ma non sui conguagli fiscali che andranno effettuati in dichiarazione

L’Inps torna a occuparsi di fringe benefit e stock option. In particolare, con il messaggio n. 1436 del 10 aprile, considerata l’esigenza dei datori di lavoro, tenuti a effettuare l’adempimento, di rettificare o di sanare il mancato invio entro lo scorso 21 febbraio (vedi articolo “Fringe benefit e stock option: dati all’Inps entro il 21 febbraio”), comunica di aver riaperto la procedura per la trasmissione telematica dei dati relativi ai lavoratori cessati, con diritto a pensione nel 2023, percettori di fringe benefit e stock option.

Il 4 gennaio 2024, infatti, con il messaggio n. 32 dello stesso giorno, l’Istituto, in qualità di sostituto d’imposta, aveva definito le modalità e i termini, che i datori di lavoro dovevano rispettare, per l’invio dei dati relativi ai dipendenti percettori di tali “omaggi” andati in pensione lo scorso anno, al fine di predisporre le Certificazioni uniche ed effettuare le necessarie operazioni di conguaglio fiscale. Fringe benefit e stock option, come altri compensi e vantaggi accessori erogati dal datore di lavoro a integrazione della retribuzione, difatti, devono essere considerati, in base al principio di onnicomprensività, redditi di lavoro dipendente. Il primo termine, come anticipato, era stato fissato al 21 febbraio 2024, per assicurare la corretta acquisizione delle informazioni.

Tuttavia, accogliendo le istanze dei datori di lavoro che non hanno provveduto all’invio dei flussi entro il suddetto termine o, pur avendolo rispettato, necessitano dell’invio di flussi di rettifica di quelli già trasmessi, con l’ultimo messaggio l’Inps riattiva la funzione di ricezione delle informazioni, comunicando che i flussi tardivi o di rettifica avranno effetti solo sulla predisposizione delle Cu 2024, ma non sui conguagli. Pertanto, i contribuenti interessati dovranno sistemare la questione fiscale nella dichiarazione dei redditi.

 
Fonte: Agenzia delle Entrate

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