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Commercialisti, pronte le linee guida per il bilancio di genere

Pronte le linee guida per il bilancio di genere degli Ordini territoriali dei commercialisti. Il comitato pari opportunità (Cpo) del Consiglio nazionale dei commercialisti ha appena pubblicato uno strumento operativo per supportare i comitati pari opportunità degli Ordini territoriali nella stesura del gender budget relativo all’anno 2023. Si tratta di linee guida indicative, ma non necessariamente esaustive, che gli Ordini devono seguire per la stesura dei bilanci di genere. Sono strutturate per paragrafi che indicano il contenuto informativo minimo che va riportato nel documento che i Comitati pari opportunità sono tenuti a predisporre annualmente.

Il bilancio di genere è uno strumento che consente di adottare una “lente” di genere nella valutazione dello stato di attuazione della parità all’interno di una organizzazione, consiste in una rendicontazione volontaria e, si legge nelle linee guide predisposte dai commercialisti, permette agli iscritti di conoscere, sia a livello nazionale, che a livello locale, quale sia stata l’evoluzione della categoria in rapporto alla presenza maschile e femminile.

I contenuti del bilancio di genere

Si parte, nella «Premessa», dalle definizioni normative, nazionali e internazionali, che possono essere integralmente riportate nei bilanci di genere dei singoli Ordini. Segue il paragrafo «Pari opportunità», dove va indicata la composizione del comitato pari opportunità, l’anno in cui è stato eletto, la durata del mandato, gli obiettivi del comitato come da regolamento e le sue funzioni, tra le quali rientra anche la predisposizione del bilancio di genere dell’Ordine territoriale.

Il secondo paragrafo riguarda la «Rendicontazione dell’attività svolta durante l’anno». In questa sezione oltre alle attività svolte e a quelle che si prevede di svolgere nel prossimo futuro va indicato il budget assegnato da parte del consiglio per lo svolgimento dell’attività del Cpo; in caso di mancata assegnazione di un badget o di assegnazione di un badget inferiore rispetto a quanto richiesto dal compitato pari opportunità bisogna riportare le motivazioni alla base della scelta del consiglio.

Nel paragrafo successivo va indicato il «Metodo di redazione» e quindi le fonti utilizzate per la predisposizione del documento, come ad esempio le Casse di previdenza dei dottori commercialisti e dei ragionieri, l’Albo eccetera.

Il quarto paragrafo è dedicato all’«Analisi del contesto» e contiene tre sotto-paragrafi: iscritti all’Albo, cariche istituzionali, praticanti. Nel quinto paragrafo, intitolato «Il divario retributivo-focus sul gender pay gap» vanno elaborati i dati sul volume d’affari forniti dalle Casse di previdenza in rapporto alla numerosità della popolazione degli iscritti e suddivisi per genere; il gender gap medio della categoria si attesta intorno al 41% (cioè le donne guadagnano il 41% in meno rispetto ai colleghi uomini).

Seguono due paragrafi facoltativi, uno relativo all’analisi dei risultati di eventuali sondaggi svolti (sui sondaggi saranno create specifiche linee guida dal Cpo nazionale), l’altro che riporta i risultati di ulteriori analisi svolte, come ad esempio su genitorialità, bilanciamento vita privata e lavoro, gestione della cura e dei carichi di famiglia, smartworking, disabilità.

Nell’ultimo paragrafo, si traggono le conclusioni derivanti dalle analisi esposte nel bilancio di genere in base alle quali si predispongono e si spiegano le azioni future.

Il bilancio di genere deve essere predisposto annualmente, non deve essere approvato dal Consiglio (a cui si sottopone per presa visione), ma va presentato ed illustrato all’assemblea degli iscritti e, successivamente, pubblicato sul sito internet dell’Ordine.

L’azione del Consiglio nazionale

«Il Comitato nazionale pari opportunità dei commercialisti ha adottato e promosso una carta etica delle pari opportunità – commenta Michele de Tavonatti, presidente del Cpo e vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti –. Solo attraverso la valorizzazione del pluralismo e l’adozione di pratiche inclusive nel mondo del lavoro contribuiremo infatti al successo e alla qualificazione professionale delle donne. Il Cpo, inoltre, realizzerà un evento online per presentare le Linee guida agli Ordini territoriali e fornire loro chiarimenti in merito al gender budget».

 
Fonte: Il Sole 24ORE

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