Tutte le sentenze del merito fiscale depositate dal 2021 ad oggi saranno liberamente e gratuitamente consultabili. La banca dati realizzata anche con il ricorso all’Intelligenza artificiale è al rush finale e sarà disponibile entro il primo semestre dell’anno. Lo ha annunciato il direttore generale del dipartimento Giustizia tributaria del ministero dell’Economia, Fiorenzo Sirianni, in audizione alla commissione Finanze del Senato presieduta da Massimo Garavaglia (Lega).
Il sistema – denominato Prodigit e sostenuto con 8 milioni di euro di finanziamenti Pon e React Ue – è stato elaborato in collaborazione tra il Mef e il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria. Il progetto è ambizioso: rendere 4.0 la nuova giurisdizione – recentemente riformata con la legge 130/2022 e col Dlgs 220/2023 -, per implementare la trasparenza e consentire a tutte le parti di conoscere il probabile esito di un determinato tipo di causa e, soprattutto, avere cognizione degli orientamenti giurisprudenziali. «Questo è un principio molto importante – ha spiegato Sirianni – perché rafforza il diritto della parità all’interno del processo tributario tra il contribuente e l’ente impositore. Ovviamente i professionisti e i cittadini potranno essere a conoscenza di questo patrimonio informativo che assicura un maggior diritto alla difesa».
Un sistema di giustizia predittiva che va anche oltre: «potenzialmente – ha aggiunto Sirianni – può ridurre le impugnative, perché nel momento in cui uno ha conoscenza del precedente giurisprudenziale è agevolato e può ponderare meglio se effettuare un ricorso o non effettuarlo».
Altro tema toccato dal dg riguarda l’accorpamento degli uffici giudiziarie. Sullo sfondo si profila l’accorpamento delle 103 sedi di primo grado e il taglio delle 15 sezioni distaccate. Una misura che segue il potenziamento degli strumenti informatici, nell’ottica di favorire un contenzioso telematico. La modifica dell’articolo 33, comma 1, delle Disposizioni sul processo tributario (Dlgs 546/1992) introdotta con il decreto contenzioso di novembre scorso, infatti, favorisce la video udienza anche quando una parte avrà chiesto di essere presente.
Il problema dell’attuale distribuzione delle Corti di primo grado, sottolinea Sirianni, è che «a livello nazionale sono presenti 30 Corti presso le quali si registra un flusso del contenzioso in entrata inferiore a 250 ricorsi annui». Nel 75% delle sedi non si superano in media i mille ricorsi all’anno e solo cinque Corti hanno oltre 5mila nuove iscrizioni. Nel riassetto, ha spiegato il direttore generale, si seguiranno i criteri previsti: «Carichi di lavoro, indici di sopravvenienza, numero degli enti impositori, estensione del territorio e numero degli abitanti».
Sirianni ha, infine, affrontato il tema dell’imminente concorso per magistrato. L’obiettivo, ha detto, «è di agevolate il primo concorso, quindi accelerare sui tempi in maniera tale che, entro un paio d’anni, siano assunti a tempo pieno 115-117 nuovi giudici professionali».
Fonte: Il Sole 24ORE