Cerca
Close this search box.

Imposta di soggiorno, alberghi sempre tenuti al versamento

Il mancato pagamento da parte del turista per il Mef non esonera la struttura

A Telefisco 2024 il dipartimento Finanze ha chiarito che i gestori delle strutture ricettive devono riversare l’imposta di soggiorno agli enti locali anche se il cliente non ha pagato l’ammontare del tributo dovuto.

Si tratta di una risposta innovativa che finisce per rafforzare ulteriormente il ruolo dei gestori degli alberghi, passati da compiti strumentali all’esazione dell’imposta di soggiorno a un ruolo di responsabile del versamento del tributo.

La legge non interviene però sul soggetto passivo, che resta individuato nel cliente. La struttura ricettiva ha il diritto di rivalsa nei confronti del turista inadempiente, ma in tal caso il Comune potrà pretendere il riversamento dell’imposta dal gestore dell’albergo, come affermato dal Mef.

Dal punto di vista operativo è senz’altro più comodo per il Comune avere un unico interlocutore nel gestore della struttura ricettiva, piuttosto che andare a caccia dei singoli turisti che non pagano l’imposta. In questo caso, l’attività di recupero si rivelerebbe anche antieconomica, considerati gli importi cospicui. Restano però diversi interrogativi ancora senza risposta.

In primo luogo, occorre stabilire se i gestori sono obbligati a presentare il conto giudiziale (modello 21), questione sulla quale si registra un contrasto giurisprudenziale. La Corte dei Conti Lazio, con la sentenza n. 606/2023, ritiene che dopo il Dl 34/2020 il gestore delle struttura non possa più essere considerato agente contabile, e che quindi non sussista alcun obbligo di presentazione del conto giudiziale (dello stesso avviso anche i giudici contabili lombardi e pugliesi). Posizione peraltro in linea alla recente giurisprudenza di Cassazione penale emersa dopo il Dl 146/2021 (sentenze n. 35218/22, n. 11346/23 e n. 25370/23). Non è chiaro, poi, cosa devono fare i Comuni in caso di mancato riversamento dell’imposta dai gestori delle strutture. Seguendo l’orientamento della Corte dei Conti Lazio e Lombardia, i Comuni dovrebbero emettere gli avvisi di accertamento per il recupero dell’imposta e il contenzioso sarebbe esaminato dalle corti di giustizia tributaria.

Seguendo invece l’opposto orientamento i Comuni dovrebbero segnalare alla Corte dei conti il mancato riversamento e attendere l’esito del giudizio di responsabilità amministrativa per recuperare l’imposta.

Infine, c’è la questione delle comunicazioni periodiche richieste da moltissimi comuni alle strutture ricettive, in aggiunta alla dichiarazione annuale ministeriale. Il Dipartimento delle Finanze nega tale possibilità (risoluzione n. 1/DF/2023), ma si tratta di una posizione non condivisa dalla Corte dei Conti Emilia-Romagna, che invoca la potestà regolamentare attribuita ai Comuni dall’articolo 52 del Dlgs 447/97 (sentenza n. 105/2023).

Si tratta di questioni che hanno rilevanti riflessi dal punto di vista operativo e che andrebbero risolte quanto prima in sede legislativa.

Fonte: Il Sole 24ORE

Condividi questo articolo

Notizie correlate

Desideri maggiori informazioni su bandi, finanziamenti e incentivi per la tua attività?

Parla con un esperto LHEVO

business accelerator