La domanda
Una ditta in contabilità semplificata con sede in una regione del Sud, nel corso del 2022 ha effettuato un investimento in beni strumentali e ha fatto richiesta di credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno ex lege 208/2015. Si tratta quindi di un credito d’imposta tassabile ai fini delle Imposta sui redditi e Irap. Per la determinazione dell’impatto fiscale del bonus, è rilevante la modalità con cui lo stesso verrà contabilizzato. Qualora si dovesse utilizzare il metodo indiretto, contabilizzando fra gli altri ricavi il contributo ottenuto, attribuendolo per competenza all’esercizio nella stessa ragione della percentuale dell’ammortamento applicato riscontando il residuo non di competenza, in quale rigo del quadro G del modello Redditi occorre riportare il contributo stesso?
L. D. – Lecce
Il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno (articolo 1 commi 98-108 della legge 208/2015), è una misura agevolativa che applicandosi al costo di beni strumentali ammortizzabili, rientra nella categoria dei contributi in conto impianti. Adottando il metodo di contabilizzazione “indiretto” proposto dal lettore, i contributi vengono imputati tra gli altri ricavi e proventi per la quota corrispondente alla percentuale di ammortamento dei beni strumentali, con rinvio agli esercizi successivi della quota non di competenza mediante l’iscrizione di risconti passivi. Per coloro che adottano la contabilità semplificata e devono pertanto compilare il quadro RG del modello Redditi il ricavo rilevato pro quota in ciascun esercizio andrà indicato nel rigo RG10 «altri componenti positivi», con il codice 13 in cui va inserita, secondo quanto previsto nelle istruzioni, la «quota dei contributi destinati all’acquisto di beni ammortizzabili, nell’ipotesi in cui il costo dei beni sia registrato al lordo dei contributi ricevuti».
Fonte: Il Sole 24ORE