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Extraprofitti, controlli antievasione sospesi

I due contributi sugli extraprofitti dell’energia introdotti dai Governi Draghi e Meloni hanno portato allo Stato 6,249 miliardi in tutto.

I due contributi sugli extraprofitti dell’energia introdotti dai Governi Draghi e Meloni hanno portato nelle casse dello Stato 6,249 miliardi in tutto. Avrebbero dovuto produrre frutti più consistenti, soprattutto il primo da cui si attendevano in origine quasi 11 miliardi invece dei 2,842 raggranellati fra 2022 e 2023. Ma così non è stato. E, almeno per ora, non è sperabile che arrivi gettito aggiuntivo. Perché tutta l’attività di accertamento dell’agenzia delle Entrate nei confronti di chi non ha pagato è sospesa, in attesa della pronuncia della Corte costituzionale sulla legittimità della richiesta: ma la sospensione investe anche chi ritiene di aver pagato troppo, e attende un rimborso anch’esso congelato fino a che non si pronunceranno i giudici delle leggi.

Il quadro completo è stato offerto ieri dalla sottosegretaria a Palazzo Chigi Matilde Siracusano alla Camera, in risposta all’interpellanza urgente presentata da Angelo Bonelli, di Alleanza verdi-sinistra. L’esponente ecologista è tornato a battere sul tasto di una presunta “evasione” dalle richieste elaborate dai Governi con l’obiettivo dichiarato di mettere in comune i profitti straordinari portati nei bilanci delle imprese dell’energia dall’impennata dei prezzi del gas seguita allo scoppio della guerra in Ucraina.

Il problema è noto, e riguarda soprattutto il primo contributo, quello che l’esecutivo Draghi aveva deciso di calcolare sulle differenze di fatturato registrate fra l’autunno 2021 e l’aprile 2022 e lo stesso periodo di 12 mesi prima. Il criterio era stato subito investito dalle critiche dei diretti interessati, per la scelta di un parametro di calcolo (il saldo Iva) non corrispondente in modo fedele con i profitti e per i periodi presi a riferimento, che chiedevano di mettere a confronto una fase di ripresa con i lunghi mesi degli stop and go pandemici nelle regioni a colori. Al punto che poi lo stesso Governo aveva dovuto correre i ripari registrando il mancato gettito nell’assestamento di bilancio del 2022.

In ogni caso, al di là degli inciampi sui parametri, resta il fatto che i controlli sostanziali da parte dell’amministrazione finanziaria non sono partiti. E potrebbero non partire mai se la Consulta dovesse bocciare ex post quella prima tassa sugli extraprofitti.

Fonte: Il Sole 24ORE

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