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Certificazione parità di genere, domande per l’esonero 2023

Invio possibile, attraverso il portale delle agevolazioni, fino al 30 aprile 2024. Bonus massimo pari a 50mila euro.

I datori di lavoro che conseguono la certificazione della parità di genere entro quest’anno possono presentare all’Inps la domanda per fruire del relativo esonero contributivo, utilizzando il modulo online “Sgravio par_gen_2023”. L’invio delle richieste, da effettuare attraverso il portale delle agevolazioni (ex Diresco) sarà possibile fino al 30 aprile 2024. Con il messaggio 4614/2023 l’istituto di previdenza ha fornito le istruzioni relative alla seconda annualità di riconoscimento del bonus e alcune precisazioni utili alle aziende che hanno conseguito la certificazione entro il 2022 e inoltrato la relativa richiesta.

Inps ricorda che nel modulo di domanda occorre indicare la retribuzione media mensile globale nonché l’aliquota datoriale media stimate relativamente al periodo di validità della certificazione. Anche quest’ultima deve essere comunicata, inserendo la data di rilascio della certificazione, da cui decorrono i 36 mesi complessivi di sgravio.

Tutte le richieste inviate rimarranno nello stato “trasmessa” fino alla loro elaborazione che avverrà dopo il 30 aprile 2024. Non c’è alcuna graduatoria per l’accesso ai fondi in quanto, se i 50 milioni di euro a disposizione non saranno sufficienti, l’importo spettante a ogni azienda, potenzialmente pari all’1% dei contributi previdenziali con un massimo di 50mila euro annui, verrà proporzionalmente ridotto in modo da soddisfare tutte le richieste.

A seguito dell’accoglimento integrale o parziale della domanda, nel messagio l’Inps conferma l’attribuzione del codice di autorizzazione 4R, indispensabile ai fini dell’effettiva fruizione dello sconto all’interno del flusso uniemens.

L’eventuale rinuncia o revoca della certificazione obbligherà il datore di lavoro a comunicarlo tempestivamente all’istituto di previdenza medesimo tramite il cassetto previdenziale, nonché al Dipartimento per le pari opportunità via Pec, al fine di sospendere la fruizione della misura autorizzata.

Chi ha presentato la domanda per la certificazione ottenuta nel 2022 non deve inoltrare una nuova richiesta in quanto l’esonero contributivo viene riconosciuto in modo automatico per i 36 mesi di durata della certificazione. Inps provvederà a correggere d’ufficio le domande in cui sono state indicate erroneamente durate inferiori ai tre anni.

Chi, per sbaglio, ha presentato nel 2022 una domanda relativa a una certificazione ottenuta nel 2023 può inoltrare una nuova istanza, mentre se il Dipartimento per le pari opportunità ha accertato la mancanza dei requisiti, gli importi dovranno essere restituiti. Restano valide tutte le altre istruzioni fornite con la circolare 137/2022 e il messaggio 1269/2023. Per le certificazioni rilasciate dopo il 2023, Inps si riserva di fornire successive indicazioni.

Fonte: Il Sole 24ORE

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