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Assegnazioni ai soci alla volata conclusiva. Su RS aiuto ai forfettari

Scade oggi 30 novembre la possibilità di assegnare agevolatamente beni ai soci, termine previsto dalla manovra 2023.

Arriva al traguardo la scadenza per l’assegnazione agevolata dei beni ai soci. Il termine di oggi giovedì 30 novembre segna, infatti, il capolinea per mettere in atto le operazioni con il regime fiscale di vantaggio di assegnazione dei beni ai soci e di trasformazione agevolata, consentiti dalla manovra 2023. La deadline è stata spostata di due mesi rispetto al termine originario del 30 settembre 2023 grazie all’intervento contenuto nel decreto Proroghe (Dl 132/2023), la cui legge di conversione (170/2023) è stata pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» del 28 novembre. Confermato nel testo convertito la norma che va incontro ai contribuenti forfettari raggiunti nelle scorse settimane dalle lettere di compliance per la mancata compilazione del quadro RS del modello Redditi 2022: ci sarà tempo per recuperare fino al 30 novembre 2024, con un meccanismo che guarda anche alla necessità di garantire i dati che seriviranno al concordato preventivo biennale (si veda anche il servizio in pagina 3). Come spiegato in una memoria delle Entrate depositata sul decreto, le informazioni relative alle spese da indicare nel quadro RS non sono ricavabili dai dati della fatturazione elettronica in qunto: il contenuto descrittivo dell’operazione effettuata e documentata dalle fatture elettroniche non è integralmente disponibile all’agenzia delle Entrate; non è possibile, in relazione ai costi promiscui, di imputare il costo alle relative operazioni e all’eventuale utilizzo personale del bene o servizio acquistato, non potendo conoscere la natura, qualità e quantità dei beni fatturati; non sono disponibili le fatture nello Sdi (Sistema di interscambio) relative agli acquisti effettuati presso altri soggetti forfettari. L’obbligo generalizzato di e-fattura per i forfettari scatterà, infatti, solo dal 1° gennaio 2024.

Tornando alle modifiche introdotte in conversione del decreto Proroghe, va ricordata anche la riapertura del ravvedimento speciale che consente di sanare le irregolarità per le dichiarazioni regolarmente presentate per gli anni d’imposta 2021 o precedenti con uno sconto sulle sanzioni. Per chi non è salito sul treno della sanatoria entro lo scorso 30 settembre ci sarà tempo fino al 20 dicembre sia per versare il dovuto sia per la rimozione dell’irregolarità.

Per quanto riguarda, invece, i tributi locali, slitta al 2025 l’obbligo di redigere la delibera di approvazione delle aliquote relative all’Imu tramite l’elaborazione del prospetto, utilizzando l’applicazione informatica messa a disposizione sul portale del dipartimento delle Finanze.

Fonte: Il Sole 24ORE

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