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Marchi+, dal 21 novembre apre lo sportello dedicato a micro imprese e pmi

Il 21 novembre alle 9.30 apre lo sportello ai due milioni che il MIMIT mette in campo per favorire le imprese nella registrazione dei marchi.

Il 21 novembre alle 9.30 apre lo sportello ai due milioni che il Ministero delle imprese e del made in Italy mette in campo per favorire le imprese nella registrazione dei marchi. La tempestività sarà importante, visto che l’ordine cronologico di presentazione delle domande è l’unico criterio per l’assegnazione dei fondi.

Il bando Marchi+, gestito da Unioncamere, concede contributi a fondo perduto alle imprese di micro, piccola e media dimensione finalizzati alla tutela dei marchi all’estero attraverso l’acquisizione di servizi specialistici esterni per favorire la registrazione di marchi dell’Unione europea e internazionali. Sono finanziabili attività già realizzate al momento della domanda, a partire dal 1° gennaio 2020, con contributi che coprono fino all’80% dei costi ammissibili. Qualora un’impresa richieda l’agevolazione per più marchi, occorre presentare una domanda per ciascuno di essi, potendo ambire a un contributo complessivo massimo di 25mila euro.

I chiarimenti di Unioncamere

In vista dell’apertura del bando, Unioncamere ha fornito una serie di chiarimenti. Non sono ammissibili i costi sostenuti per la registrazione del marchio a livello nazionale presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi, anche se propedeutica alla registrazione presso l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale. Inoltre, non possono essere richieste agevolazioni per le spese relative a servizi specialistici effettuati da personale interno all’azienda, ma solo da soggetti esterni.

Tutte le spese sostenute dall’impresa richiedente, pena l’inammissibilità, devono essere a essa direttamente fatturate. E devono riguardare attività e servizi effettuati dagli stessi soggetti che emettono le fatture e sono titolari di partita Iva. Non sarà ammissibile la spesa fatturata da un soggetto diverso da quello che ha svolto attività e servizi. Le agevolazioni non riguardano le spese per il rinnovo del marchio all’estero e le spese sostenute per depositi presso gli uffici dei singoli Paesi.

Cup sulle fatture

La domanda di partecipazione deve essere corredata dalla copia delle fatture contenenti la descrizione dei servizi svolti in coerenza con le tipologie previste. In base al bando, tutte le fatture, pena la non ammissibilità della spesa, devono riportare il Codice unico di progetto (Cup).

Unioncamere ha chiarito che le imprese beneficiarie dovranno provvedere all’integrazione del Cup con una procedura integrativa elettronica del giustificativo di spesa nelle modalità indicate dalle Entrate nella risposta 438 del 2020. Quindi, al momento della presentazione devono essere inviate le fatture prive di Cup e, successivamente all’istruttoria, Unioncamere comunicherà alle imprese beneficiarie le modalità con cui provvedere all’integrazione .

Fonte: Il Sole 24ORE

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