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Fisco, tris di decreti: si allarga il tutoraggio per le grandi imprese

Discesa progressiva del fatturato per l’accesso: 750 milioni nel 2024-2025, 500 per il biennio successivo e 100 milioni dal 2028.

In arrivo un tris di decreti attuativi della riforma fiscale. Nel prossimo consiglio dei ministri, terminate le istruttorie di rito, il viceministro all’Economia con delega alle Finanze, Maurizio Leo, conta di presentare per il primo via libera le nuove norme sulla cooperative compliance per imprese e persone fisiche, la riforma del contenzioso e quella del gioco per consentire soprattutto l’avvio delle gare per il rinnovo delle concessioni del gioco on line.

Con questo trittico la riforma Leo arriva a otto decreti attuativi della delega, tutti da far entrare in vigore dal 1° gennaio. Dal prossimo anno, secondo un calendario un po’ meno serrato di quello ipotizzato dal ministro Giorgetti che prevedeva l’avvio di tutti i decreti entro il 2023, si ripartirà con due provvedimenti “pesanti”: la riforma della riscossione che punta all’addio al ruolo e allo smaltimento del magazzino dell’ex Equitalia con la cancellazione dei ruoli inesigibili; la revisione del sistema sanzionatorio tributario, amministrativo e penale, su imposte sui redditi, Iva e altri tributi erariali indiretti e tributi degli enti territoriali, con l’obiettivo di «razionalizzare e coordinare il rapporto tra sanzioni amministrative e penali».

Contenzioso tributario

Sul contenzioso Leo ha deciso di intervenire in due tempi. Giovedì 16 novembre, se sarà confermato, dovrebbe arrivare la revisione del processo tributario e la sua integrale digitalizzazione. Solo dopo l’elezione del nuovo Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, con il nuovo anno si interverrà sui tribunali di primo e secondo grado e sui giudici professionisti. Ora si parte con il processo, che si punta a rendere nel breve tempo totalmente telematizzato. Resta la possibilità di optare tra lite in presenza o da remoto.

Tra le altre novità del decreto l’addio alla mediazione reclamo, lo strumento deflattivo del contenzioso nato nel 2016. Arriva invece la tutela cautelare, sulla falsariga del rito amministrativo. Se il contribuente chiede la sospensione di un atto di recupero del fisco o della riscossione e la richiesta non viene accolta con ordinanza o con sentenza semplificata, potrà opporre ricorso in secondo grado. Inoltre, per tagliare i processi in Cassazione, anche lì oltre al primo e secondo grado, si potrà far ricorso alla conciliazione.

Cooperative compliance

A completare il quadro sul cambio di direzione impresso dal governo all’accertamento, dopo il primo via libera al concordato preventivo biennale, è atteso in Cdm il decreto sulla cooperative compliance. Un tutoraggio preventivo che spinge l’azione del Fisco a dialogare ex ante con le imprese di più grandi dimensioni cambiando il paradigma che vede oggi l’amministrazione finanziaria intervenire solo ex post. Il decreto amplia e semplifica la cooperative compliance introdotta nel 2015 che oggi consente il tutoraggio alle imprese residenti o con una stabile organizzazione in Italia che, nel triennio precedente alla presentazione della domanda, hanno un volume d’affari o ricavi superiore a un miliardo. Non solo. L’attuale regime apre le porte della cooperative compliance anche alle imprese che in mancanza del requisito dimensionale presentano istanza di interpello sui nuovi investimenti.

Tra le novità in arrivo c’è l’ampliamento della platea. Dal 1° gennaio la soglia di accesso alla cooperative sarà allargata progressivamente: nel biennio 2024-’25 potranno chiedere il tutoraggio del fisco le imprese con fatturato oltre i 750 milioni; nel biennio successivo la soglia di accesso scenderà a 500 milioni per poi attestarsi a regime dal 2028 a fatturati superiori a 100 milioni.

Potranno accedere per trascinamento, inoltre, le imprese che fanno parte di un gruppo nel quale almeno un soggetto possiede i requisiti dimensionali, a condizione che il gruppo adotti un sistema integrato di misurazione e controllo del rischio fiscale gestito in modo unitario per tutte le società del gruppo. Altra novità riguarderà il Tax Control Framework, che dovrà garantire un presidio costante sui processi aziendali e sui rischi fiscali. Il Tcf dovrà ottenere il bollino con la certificazione di professionisti abilitati.

Gioco pubblico

Il decreto sui giochi punta a rivedere la disciplina del gioco on line, introducendo anche principi applicabili ad altri comparti del gioco fisico, e ad avviare le nuove gare per il rinnovo delle concessioni. In particolare per queste ultime si prevede una base d’asta di sette milioni con la possibilità di ottenere fino a cinque concessioni.

Per le cosiddette skin (attualmente circa 500), una sorta di agenzia virtuale del concessionario, sarà previsto un tetto fino a tre ogni per ogni concessionario, salvo ulteriori ritocchi al testo. In via di revisione anche la mappa dei punti vendita delle ricariche necessarie a giocare on line, che in pratica dovranno essere negli stessi luoghi della rete fisica del gioco pubblico.

Fonte: Il Sole 24ORE

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