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Classificazioni doganali Ue, aggiornati i codici della nomenclatura combinata

Dal 1° gennaio 2024, il regolamento Ue 2023/2364 cambia la classificazione doganale delle merci unionali, come stabilito il 31 ottobre 2023.

Con il regolamento di esecuzione Ue n. 2023/2364 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 31 ottobre 2023) sono state introdotte importanti novità in tema di classificazione doganale delle merci unionali, che troveranno applicazione dal 1° gennaio 2024.

In particolare, sono stati aggiornati i codici di nomenclatura combinata (Nc) di alcune merci e sono state aggiunte sottovoci doganali, al fine di assicurare la corretta identificazione e classificazione doganale dei prodotti in un mercato in continua evoluzione. Ad esempio, è stata ammodernata la struttura dei capitoli 39 «Rifiuti in plastica», 56 «Stoffe non tessute», 70 «Cascami e avanzi di stoffe a maglia chiuse in fibre di vetro» e 94 «Parti di autoveicoli».

Il contesto normativo

Ogni merce unionale è identificata ai fini doganali in base alle proprie caratteristiche essenziali, alla natura del prodotto e alla funzione svolta dallo stesso, mediante l’attribuzione di un apposito codice numerico identificativo. Da ciò, deriva l’assoluta importanza della classificazione doganale dei prodotti, che assume rilevanza nelle operazioni di importazione ed esportazione per individuare i relativi dazi doganali o le misure restrittive al commercio, come quelle derivanti dai regolamenti unionali che hanno limitato, con gravose sanzioni, il commercio con la Russia.

Il regolamento di esecuzione ha comunque una portata limitata, avendo introdotto degli aggiornamenti relativi soltanto alla nomenclatura combinata. La classificazione delle merci, infatti, si fonda sul Sistema armonizzato (Sa), che prevede sei cifre numeriche per identificare i prodotti. Tale sistema di individuazione doganale, applicato in più di 200 Stati nel mondo e comprensivo del 98% delle merci oggetto di scambi, viene aggiornato ogni cinque anni e ha da ultimo subito una revisione con le novità applicate dal 1° gennaio 2022.

Tale sistema di classificazione è stato precisato ulteriormente all’interno dell’Unione europea dalla nomenclatura combinata, ossia mediante l’attribuzione di ulteriori due cifre alle sei del Sistema armonizzato. La Nc, dunque, rappresenta un elenco più dettagliato rispetto al Sa, e ne ricalca la struttura, suddividendosi in capitoli e sezioni.

Ogni anno la versione completa della Nc e delle aliquote dei dazi doganali è aggiornata dalla Commissione europea, con un regolamento di esecuzione che trova applicazione dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di entrata in vigore.

Possibili cambi di codice

In questo contesto si inserisce il nuovo regolamento in esame: i codici aggiunti e quelli modificati sono facilmente individuabili all’interno del testo: accanto ai nuovi codici è riportata una stella, mentre i codici modificati sono individuati con un segno quadrato.

Gli operatori dovranno vagliare attentamente le modifiche introdotte, in quanto le novità in tema di Nc e Tariffa integrata dell’Unione europea (Taric) possono comportare un cambiamento nel codice attribuito al bene commercializzato, con possibile assoggettamento alle attuali misure restrittive per l’export o per l’import, alla necessità di ottenere specifiche autorizzazioni oppure a una diversa tassazione doganale del prodotto, con evidenti ricadute sul prezzo di vendita del bene finale.

L’intervento, comunque, è da accogliere con favore: gli aggiornamenti delle istituzioni unionali tengono conto dell’evoluzione delle esigenze in materie di statistica e di politica commerciale, nonché degli sviluppi tecnologici e commerciali, introducendo nuove sottovoci per facilitare il monitoraggio di specifici prodotti.

Fonte: Il Sole 24Ore

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