Un nuovo potenziamento dei congedi parentali; la conferma, per il 2024, dei fringe benefit esentasse fino a 2mila euro, e della tassazione al 5% dei premi di produttività. Accanto a un pacchetto famiglia «da circa un miliardo», dalla nuova decontribuzione per le mamme lavoratrici a più fondi per il bonus asili nido, per spingere l’occupazione femminile, favorendo una migliore conciliazione vita-lavoro, anche in chiave di contrasto alla denatalità (che purtroppo attanaglia il Paese, con ricadute pesanti sul lavoro).
E ancora: conferma, per l’anno prossimo, dell’attuale taglio al cuneo (vale circa 10 miliardi); della carta “Dedicata a te” nella misura di 600 milioni (per il 2024). Si integra inoltre lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l’anno 2024 e si stanziano risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell’anno prossimo, il trimestre nel quale i consumi di energia sono più rilevanti.
Sono queste le principali misure su lavoro e famiglia annunciate dal governo Meloni, contenute nella manovra di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri.
La scelta, politica, rivendicata dalla premier, Giorgia Meloni, è stata quella di concentrare le risorse a disposizione confermando (o in alcuni casi innovando) interventi già introdotti con i precedenti provvedimenti dell’esecutivo. Accade così per il taglio al cuneo che viene prorogato nell’attuale versione in vigore fino a dicembre: sette punti in meno per i redditi fino a 25 mila euro, sei punti in meno per i redditi fino a 35 mila euro. A questa misura si aggiunge la riforma delle aliquote Irpef con l’accorpamento delle prime due fasce (0-15mila al 23% e 15-28mila al 23%) al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l’anno. La misura è finanziata in manovra con 4,3 miliardi. La contemporanea applicazione della riduzione del cuneo contributivo e della nuova aliquota Irpef avrà l’effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui.
Premi di produttività
Per il 2024 è confermata anche la tassazione dei premi di produttività al 5%: la misura si applica fino a somme di 3mila euro e riguarda lavoratori fino a 80mila euro di reddito. Secondo i primi dati diffusi dal ministero del Lavoro l’intervento (già in vigore quest’anno) ha spinto i contratti depositati, che sono aumentati del 35,6% in un anno. Tra il 1° gennaio e il 25 settembre infatti ne risultano 8.050 contro i 5.935 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un picco dei depositi tra maggio e luglio. I contratti attivi coinvolgono 1.691.239 lavoratori beneficiari.
Fringe benefit
Dopo un serrato braccio di ferro vengono confermati per il 2024 anche i fringe benefit: la soglia esentasse diventa di 2mila euro per i lavoratori con figli a carico (fino a dicembre è di 3mila), e passa dagli attuali 258,34 euro fino a mille euro per tutti gli altri (si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa).
Congedi parentali
Un’altra novità è il potenziamento dei congedi parentali: dopo il mese in più retribuito all’80% (oltre i cinque già indennizzati al 100%) arriva un altro mese di congedo che può essere fruito sia dalla mamma sia dal papà fino ai 6 anni di vita del bambino, retribuito al 60% (poi ci sono gli altri otto mesi al 30%).
Le altre misure
Non è stato confermato invece il taglio dell’Iva su prodotti prima infanzia che secondo la premier Meloni è stato assorbito dagli aumenti di prezzo.
Salgono poi di oltre 150 milioni i fondi per il bonus asili nido, con l’obiettivo, ha sottolineato Meloni, di «dire che al secondo figlio l’asilo nido è gratis».
Arriva anche una decontribuzione nuova con riferimento alle donne lavoratrici. Si prevede che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo. Per le assunzioni a tempo indeterminato arriva una “super deduzione” dal valore complessivo di 1,3 miliardi pari al 120% per tutti e fino al 130% per chi assume mamme, giovani, ex percettori di Rdc, persone con disabilità e lavoratori molto svantaggiati (la misura dovrebbe assorbire gli attuali incentivi assunzionali in scadenza a dicembre).
Fonte: Il Sole 24Ore