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Transizione green, sfida per il mercato e per i professionisti

I commercialisti lanciano un manifesto per provare a innovare la professione, alla luce delle novità introdotte dalla transizione green.

Dal congresso Adc, svoltosi presso il Refettorio del chiostro di San Paolo a Ferrara venerdì 6 ottobre, i commercialisti lanciano un manifesto per provare a innovare la professione, alla luce delle novità introdotte dalla transizione energetica ed ecologica.

Il modo di fare impresa cambia rapidamente e la professione sta cambiando con esso.

I commercialisti non sono più quelli che si occupano solo di diritto tributario ma sono consulenti d’impresa, fondamentali nel momento in cui c’è da accompagnare le realtà produttive verso la transizione energetica, ambientale e digitale che porterà giovamento sia al sistema economico sia a quello sociale.

Nel corso dei lavori è emerso che i modelli di sostenibilità sono uno strumento oltre che un’opportunità indispensabili per la valutazione dei rischi e per la pianificazione al contrasto delle crisi aziendali.

Essi sono un insieme integrato di elementi con valenza oggettiva e con valore intrinseco (tutela ambientale, promozione economia circolare, benessere sociale).

Analisi dei rischi, controllo di gestione, verifica di adeguati assetti, consolidamento di partnership strategiche, investimento sulla reputation e sull’impatto sociale dell’attività d’impresa, sono le linee guida per essere competitivi sui mercati e sono gli elementi innovativi in cui il commercialista sarà determinante per effettuare scelte attente e vincenti e anche per controllare ogni processo, come audit esterno, quale presidio dei fattori e degli obiettivi di sostenibilità.

Questo ruolo ci è riconosciuto, e ci è sollecitato, da tutti gli stakeholder intervenuti al congresso: pubblica amministrazione, politica, imprenditori, sociologi, rappresentanti del mondo assicurativo e creditizio, accademie e rappresentanti delle professioni tecniche.

Corale la richiesta rivolta ai commercialisti di essere parte attiva e propositiva del cambiamento, sfruttando le proprie competenze trasversali (formazione, esperienza, etica) e le tecnologie.

Per cogliere le opportunità per la professione occorre predisporre una mappatura di ciò che c’è e di ciò che manca, per provare a migliorare e a costruire le opportunità (per i professionisti e per i loro clienti), cercando di governare il cambiamento.

Tutte le novità sono delle sfide, presentano dei rischi ma se gestite e governate sono incredibili opportunità per noi e per le imprese per cui siamo il riferimento.

Fonte: Il Sole 24Ore

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