E’ prevista l’introduzione del formato elettronico dei documenti di trasporto (E-Cmr) al fine di digitalizzare e aggiornare l’intero sistema dei trasporti. Ciò, coerentemente con il programma del Governo di raggiungere uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), quale quello della semplificazione della logistica e della digitalizzazione dei documenti.
La Cmr è il documento che disciplina gli aspetti legali relativi al trasporto di merci su strada, regolando i rapporti di diritto civile per il trasporto internazionale come i diritti ed obblighi delle parti, la responsabilità del mittente e del vettore, e così via. Tale documento assume rilevanza anche ai fini fiscali, in quanto interviene nell’ambito delle operazioni intracomunitarie nonché quelle di importazione ed esportazione, con tutto ciò che ne consegue ai fini dell’assoggettabilità a Iva e dei dazi doganali delle operazioni compiute.
Il contesto normativo
L’Italia ha aderito alla Convenzione di Ginevra con la legge del 6 dicembre 1960 e al Protocollo di modifica della stessa del 5 luglio 1978 con la legge del 27 aprile 1982, n. 242.
Nel febbraio 2008 è stato firmato un Protocollo addizionale alla Cmr, relativo appunto alla lettera di vettura elettronica, entrato in vigore già nel 2011 e al quale l’Italia non ha aderito.
Tale modifica ha introdotto l’uso della lettera di vettura internazionale in formato elettronico (E-Cmr) che consente alle imprese di gestire i contratti di trasporto transfrontalieri con la Cmr in modo giuridicamente sicuro attraverso la comunicazione elettronica senza, tuttavia, prevederne l’obbligo di utilizzo.
L’Italia, peraltro, era rimasto uno dei pochi Paesi che non aveva ancora ratificato l’accordo, posto che altri trenta Stati hanno proceduto alla ratifica tempestivamente.
L’utilizzo del documento elettronico consentirà non solo di avere delle procedure semplificate per gli operatori, ma contrasterà anche gli utilizzi impropri di tali documenti abbattendo le frodi e i fenomeni elusivi nel trasporto di merci su strada. Del resto, i documenti informatici non possono essere modificati, con conseguente sicurezza e validità delle informazioni in esse contenute e gestite.
Ciò ha anche riflessi rilevanti in ambito fiscale in quanto la non modificabilità dei documenti consentirà di avere dei dati certi che potranno essere verificati da parte dell’amministrazione finanziaria.
Fonte: Il Sole 24Ore