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Deduzione o mini Ires per premiare le imprese che assumono e investono

Chance di mini Ires o superammortamento per le imprese che assumono o investono, per amplificare la deduzione fiscale.

Binario parallelo per le imprese che assumono o investono. Chance di mini Ires o superammortamento per amplificare, in questo, modo la deduzione fiscale, che abbatte l’imponibile. L’ok alla delega fiscale in commissione Finanze alla Camera punta a una revisione delle regole sul reddito d’impresa nel tentativo di azionare le leve degli investimenti in beni strumentali o dell’ampliamento della forza lavoro in azienda. Una leva che dovrà tenere necessariamente conto dei cambiamenti tecnologici che stanno arrivando sempre di più sul mercato del lavoro, anche con l’avvento dell’intelligenza artificiale.

Nell’intento dei relatori (Alberto Gusmeroli della Lega e Fabrizio Sala di Forza Italia), che hanno presentato l’emendamento poi approvato, c’è quello di consentire alle società di capitali (ossia quelle che sono soggetti Ires) di accedere a una riduzione di aliquota (l’ipotesi su cui si sta ragionando potrebbe essere quella del 15% rispetto a quella ordinaria del 24%) per investimenti qualificati e assunzioni. La condizione di fondo è che nei due anni successivi in cui vanno effettuati investimenti e assunzioni a condizione che gli utili corrispondenti non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’attività d’impresa. E qui si pone un problema, perché c’è il caso di società che sono per loro natura “tenute” a distribuire utili, come ad esempio le quotate. Ecco perché viene creato il binario del superammortamento che permette di maggiorare la deduzione e dunque di far calare il carico fiscale puntando sull’imponibile invece che sull’imposta. «Una modalità operativa che non inciderebbe sui conti Inps» spiega Gusmeroli.

Se questa è la cornice delineata dalla delega, una volta incassato il via libera del Parlamento, si aprirà la partita dell’attuazione, che gioco forza dovrà prevedere meccanismi per semplificare la contabilità e la gestione dell’agevolazione alternativa, ma molto probabilmente anche delineare una sorta di opzione che vincoli a un certo numero di anni all’uno o all’altro vantaggio in modo da non far scattare fenomeni di arbitraggio o di elusione.

Sempre rimanendo in tema imprese, va segnalato l’ok all’emendamento Marattin (Italia Viva-Azione) che punta a introdurre una detassazione per le imprese che impiegano risorse nella detassazione degli utili.

Dal primo passaggio parlamentare arriva, poi, una significativa modifica per le imprese nella road map che porterà alla sostituzione dell’Irap con una sovraimposta da calcolare con le regole dell’Ires con esclusione del riporto perdite. Nelle quattro parole aggiunte («invarianza del carico fiscale») c’è il vincolo che tutta l’operazione dovrà avvenire a costo zero per le società soggette all’attuale tributo regionale e quindi senza nuovi aumenti del carico fiscale. Il tutto in una sorta di “equilibrismo finanziario” che dovrà garantire alle regioni lo stesso livello attuale di entrate, che costituiscono linfa vitale per gantire il funzionamento del servizio sanitario.

 

Fonte: Il Sole 24 ORE

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