La modalità di lavoro agile, che scade il 30 giugno, è stata estesa fino a fine anno per il settore privato (sia per i fragili che per genitori di under 14) con un emendamento al decreto lavoro approvato la scorsa settimana. Ma per la Pa, che necessita di coperture, si è scelto di prendere tempo in attesa di ulteriori verifiche
Per i lavoratori della Pubblica amministrazione la proroga dello smart working è ancora in bilico. La soluzione, che era attesa dall’esame del decreto lavoro in commissione al Senato, non è arrivata. Il provvedimento è stato approvato e da martedì sarà in Aula, ma è stato rinviato il nodo dello smart working, che sarà affrontato direttamente dall’assemblea di Palazzo Madama.
Smart working, problemi di coperture per la Pa
La modalità di lavoro agile, che scade il 30 giugno, è stata estesa fino a fine anno per il settore privato (sia per i fragili che per genitori di under 14) con un emendamento al decreto lavoro approvato la scorsa settimana. Ma per la Pa, che necessita di coperture, si è scelto di prendere tempo in attesa di ulteriori verifiche: in commissione si è proceduto con il ritiro dell’emendamento della Lega che proponeva la proroga al 30 settembre per i lavoratori fragili, che verrà ora ripresentato in Aula. Un’eventuale proroga al 31 agosto per i fragili della Pa costa circa 15 milioni, e anche in questo caso vanno ancora trovati.
Estensione dell’assegno di inclusione e fringe benefit
Il decreto lavoro arriva in Aula con altri due temi aperti: l’estensione dell’assegno di inclusione alle persone in condizione di grave disagio bio psico sociale, su cui non si esclude una possibile riscrittura della scala di equivalenza; e i fringe benefit per i bancari. Salta invece, per problemi di coperture, l’incentivo pro-badanti: la commissione Bilancio ha infatti bocciato l’emendamento del M5s per la decontribuzione totale per 3 anni per chi assume o stabilizza badanti approvato la scorsa settimana in commissione.
Provvedimento in aula martedì e voto mercoledì
«Un fatto grave», commentano i 5s pronti a ripresentarlo in Aula. Supera invece il vaglio della Bilancio l’emendamento Az-Iv contro la violenza sulle donne: «un’ottima notizia», commentano le senatrici Paita e Sbrollini. Il provvedimento sarà in aula da martedì pomeriggio, subito dopo la commemorazione di Silvio Berlusconi, e il voto è previsto per il giorno successivo. Dovrà poi passare alla Camera, va convertito in legge entro il 3 luglio.
Le polemiche sul decreto Pa
Intanto non smette di far discutere il decreto Pa, dopo le contestate norme sulla Corte dei conti. “Il governo cancella la struttura di missione per le procedure di infrazione europee”, accusa il Pd. Il decreto, su cui sono stati depositati in Senato 269 emendamenti e 70 ordini del giorno, arriverà in Aula lunedì senza relatore e con l’intenzione del governo di porre la fiducia.
Fonte: Il Sole 24 ORE