Gli aumenti delle buste paga avranno validità fino a dicembre 2023
«Faremo il nuovo taglio del cuneo «tra qualche giorno, se il Parlamento avrà il buon cuore di approvarci la risoluzione che ci consente di farlo. Tutte le risorse che vengono a disposizione sono destinate ai lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Lo abbiamo fatto in legge di bilancio, lo faremo adesso, credo entro aprile, inizio di maggio e se ci saranno altre disponibilità lo faremo anche in futuro». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sul nuovo taglio del cuneo. A chi gli chiedeva se sarà di un punto aggiuntivo, ha risposto: «Perché un punto? Vedremo, calcoliamo bene, magari anche due per qualcuno». Gli aumenti delle buste paga scatteranno, come previsto dal governo, a partire da maggio e avranno validità fino a dicembre 2023.
Giorgia Meloni, conferma una nota di Palazzo Chigi, ha programmato la convocazione, per il prossimo 1 maggio, di una riunione del Consiglio dei ministri al cui ordine del giorno saranno inseriti provvedimenti in materia di lavoro e politiche sociali tra cui il taglio del cuneo.
Le risorse disponibili nel 2023 e nel 2024
«La manovra 2024 dovrà essere coerente con le regole del Patto di stabilità», ha ricordato Giorgetti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, e il suo «perimetro si conoscerà solo nei prossimi mesi». Al momento nei conti ci sono solo 3,5 miliardi su quest’anno, che potranno produrre un taglio del cuneo «anche di due punti» per le fasce di reddito più basse, e 5,7 sul prossimo (4,5 di scostamento e 1,2 di spending). Ma al Mef si crede nella possibilità di una crescita più alta di quella ipotizzata nel Def, che potrebbe rendere le misure in cantiere «più ambiziose» di quelle consentite oggi dalle tabelle del programma di finanza pubblica.
Upb: difficile reperire coperture per taglio cuneo
L’ottimismo non sembra condiviso dall’Ufficio parlamentare di bilancio. «Nell’insieme sembrerebbero necessarie cospicue risorse di copertura che appaiono difficili da reperire, dopo il periodo di risanamento del recente passato, mantenendo i livelli attuali di prestazione dei servizi e politiche sociali». Lo afferma il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, durante l’audizione sul Def nelle commissioni bilancio di Camera e Senato. Nell’elenco degli interventi annunciati dal governo si ricorda il taglio del cuneo contributivo, il rinnovo dei salari nella pubblica amministrazione e la spesa sanitaria.
Upb: non chiaro raccordo tra taglio cuneo e riforma fiscale
«Non è chiaro come la riduzione del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, indicata come temporanea, si raccordi con gli interventi strutturali previsti nel disegno di legge delega per la riforma fiscale. Per quanto riguarda la possibilità di una riduzione della tassazione nell’arco della legislatura, nel Def si fa riferimento, tra le possibili coperture, a una maggiore collaborazione tra fisco e contribuenti. Interventi volti ad aumentare la compliance sono desiderabili ma i loro effetti finanziari sono di incerta quantificazione exante e possono emergere solo gradualmente nel tempo; per il principio di prudenza, è auspicabile che non vengano utilizzati a copertura di interventi strutturali di riduzione del carico fiscale». Lo scrive Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, nella memoria depositata in occasione dell’audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato a palazzo Madama.
Fonte: Il Sole 24 ORE