Cerca
Close this search box.

Bonus Sud, approvato il modello. Domande entro il 18 novembre

Credito d’imposta agricoltura 2024: approvato il modello di comunicazione per le imprese agricole e ittiche che hanno effettuato investimenti nel 2023

L’agenzia delle Entrate, con provvedimento 387400 del 15 ottobre 2024, ha approvato il modello per la fruizione del credito d’imposta a favore delle imprese agricole e ittiche che hanno realizzato investimenti in beni strumentali nuovi nel 2023 nelle aree assistite del Mezzogiorno. Il credito d’imposta per l’agricoltura è un’agevolazione fiscale prevista dalla Legge 208/2015, modificata e integrata dal Dl 63/2024, e si applica agli investimenti effettuati dalle imprese del settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura.

L’agevolazione riguarda l’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo, le quali rientrano nelle deroghe previste dall’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). Il credito è stato esteso per gli investimenti effettuati fino al 31 dicembre 2023 e copre un ammontare massimo di 90 milioni di euro per l’anno 2024.

Possono accedere all’agevolazione le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno realizzato investimenti nelle aree assistite delle regioni sopra menzionate. L’investimento deve essere destinato all’acquisto di beni strumentali nuovi che contribuiscano a migliorare la capacità produttiva o tecnologica delle imprese operanti nel settore primario.

Per poter usufruire del credito d’imposta, è necessario presentare una comunicazione all’agenzia delle Entrate tramite il modello apposito, denominato “Comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno”.

Il periodo di invio della comunicazione va dal 17 ottobre al 18 novembre 2024, e può essere effettuato esclusivamente in modalità telematica utilizzando il software CIMAGRICOLTURA23, disponibile gratuitamente sul sito delle Entrate.

Il modello approvato dall’Agenzia è articolato in diverse sezioni, ciascuna delle quali raccoglie dati specifici riguardanti l’impresa beneficiaria e l’investimento effettuato. Si tratta di:

– Frontespizio: contiene l’informativa sul trattamento dei dati personali e i dati dell’impresa beneficiaria e del rappresentante legale;

– Quadro A: dettaglia il progetto di investimento e l’importo del credito richiesto;

– Quadro B: riguarda le informazioni sulla struttura produttiva in cui sono stati effettuati gli investimenti;

– Quadro C: elenca i soggetti sottoposti alla verifica antimafia;

– Quadro D: riepiloga le altre agevolazioni concesse o richieste, inclusi gli aiuti de minimis;

– Quadro E: elenca le imprese che fanno parte dell’impresa unica.

La trasmissione telematica della comunicazione deve avvenire direttamente dal soggetto beneficiario o da un incaricato abilitato, e al termine della procedura viene rilasciata una ricevuta che ne attesta la presa in carico o l’eventuale scarto.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del Dlgs 241/1997. Il credito sarà disponibile a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento che ne determina l’ammontare massimo fruibile, calcolato sulla base della percentuale resa nota entro 10 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della comunicazione. Le modalità operative prevedono che il credito venga utilizzato tramite il modello F24, che deve essere presentato esclusivamente attraverso i canali telematici delle Entrate.

Nel caso in cui l’importo del credito sia superiore a 150mila euro, l’utilizzo è subordinato a verifiche antimafia. L’Agenzia comunicherà l’esito delle verifiche tramite la sezione riservata del sito.

Nel caso di utilizzo di un importo superiore a quello spettante, il modello F24 verrà scartato. Le domande sono accolte in base alla correttezza formale e sostanziale dei dati trasmessi e alla verifica dei requisiti antimafia.

È fondamentale che le imprese beneficiarie siano in possesso di una partita Iva attiva e che i codici catastali delle strutture produttive siano corretti, pena l’esclusione dal beneficio. Inoltre, il credito sarà concesso nel limite delle risorse disponibili, pari a 90 milioni di euro per il 2024.

Qualora l’ammontare delle richieste superi tale limite, il credito sarà ridotto proporzionalmente secondo una percentuale determinata dalle Entrate. Se l’ammontare richiesto risulterà inferiore al limite di spesa, il credito sarà concesso nella sua interezza.

Le imprese richiedenti saranno sottoposte a verifiche antimafia, e le eventuali irregolarità o variazioni nei dati soggetti a controllo devono essere sanate entro 60 giorni dal ricevimento della relativa comunicazione da parte dell’Agenzia. In caso di mancato adeguamento, il credito già concesso potrà essere revocato. Il credito d’imposta per l’agricoltura rappresenta un’opportunità significativa per le imprese del settore primario del Mezzogiorno, contribuendo a incentivare l’ammodernamento delle strutture produttive.

Tuttavia, l’accesso all’agevolazione richiede una scrupolosa attenzione ai termini e alle modalità di presentazione della comunicazione, nonché il rispetto delle normative europee e italiane in materia di aiuti di Stato e verifiche antimafia.

Le imprese interessate devono agire tempestivamente per presentare la domanda entro il 18 novembre 2024, sfruttando l’opportunità di ridurre l’imposizione fiscale a fronte degli investimenti effettuati.

Fonte: Il Sole 24ORE

Condividi questo articolo

Notizie correlate

Desideri maggiori informazioni su bandi, finanziamenti e incentivi per la tua attività?

Parla con un esperto LHEVO

business accelerator