L’acquisto di partecipazioni in società già controllate operato da soggetti esterni al gruppo non va sterilizzato perché non duplica la base Ace, in base alla risposta a interpello 33/2024.
Alfa detiene a fine 2021 il 60,5% di Beta e a marzo 2022 acquista il restante 39,5%, per arrivare al controllo totalitario, da una banca esterna al gruppo. La relazione illustrativa al Dm del 2012 aveva chiarito che l’acquisto delle partecipazioni va sterilizzato quando avviene infragruppo, mentre quella del Dm 2017 non dice nulla. L’articolo 10 del Dm del 2012 prevedeva che la variazione in aumento del capitale investito vada ridotta in caso di acquisto o incremento di partecipazioni in società controllate già appartenenti al gruppo. Ma ciò secondo la relazione al Dm del 2012 non poteva avvenire in caso di acquisto da terzi, perché avrebbe frenato la libera circolazione delle partecipazioni. L’articolo 10 del Dm 2017 è simile, sebbene miri a penalizzare anche gli acquisti operati da soggetti non residenti (ma sempre appartenenti al gruppo). Pertanto nel caso di acquisto o incremento della partecipazione da un soggetto terzo l’operazione non è elusiva ex articolo 10, comma 3, lettera a) del Dm del 2017.
Per la risposta 38/2024 rileva ai fini Ace la riserva sovrapprezzo vincolata ai fini del riallineamento, ma non quella da Fta per il passaggio all’Ifrs 9. Circa la riserva da Fta l’Agenzia chiarisce che gli unici casi di rilevanza immediata sono quelli relativi all’eliminazione dei costi di ricerca e pubblicità e l’utilizzo del costo ammortizzato. Mentre la riduzione di patrimonio netto ascrivibile alla rilevazione di una riserva Fta Ifrs 9 non determina alcuna riduzione della base Ace al momento dell’iscrizione della riserva, fatta salva la necessità di procedere alla rettifica degli utili degli esercizi successivi, al momento in cui si realizzeranno le fattispecie che hanno dato origine a tale riserva (risposta 210/22).
Fonte: Il Sole 24ORE
