Area geografica: Regionale
Regione: Emilia Romagna
Ente erogatore: Regione Emilia Romagna
Tipologia di beneficiari: Micro Impresa e PMI
Settore: Agricoltura, Silvicoltura e Pesca
Dotazione finanziaria: 15.000.000€
Tipo di contributo: Contributo a fondo perduto
Percentuale spese ammissibili: 100%
Percentuale contributo a fondo perduto: 100%
Investimento minimo: 10.000€
Investimento massimo: 2.000.000€
Contributo minimo: 10.000€
Contributo massimo: 2.000.000€
Data di inizio presentazione domande: 4 settembre 2023
Data termine ultimo presentazione domanda: 15 gennaio 2024
Interventi ammissibili:
L’ammissibilità dell’intervento è subordinata al soddisfacimento delle seguenti condizioni:
- esiste un nesso causale diretto tra l’evento calamitoso considerato e il danno subito dall’impresa;
- il danno deve risultare pari o superiore al 30% del potenziale agricolo interessato, con riferimento ad ogni singolo intervento di ripristino; gli investimenti sono commisurati al ripristino della capacità produttiva esistente prima del fenomeno calamitoso cui fa riferimento il presente bando;
- in caso di ripristino di investimenti in corso di impegno o in fase di realizzazione/di pagamento, deve risultare presentata la dichiarazione di causa forza maggiore entro il 25 luglio 2023, pena l’inammissibilità dell’intervento stesso;
Il PI dovrà essere realizzato entro un termine di 8 mesi a decorrere dalla comunicazione al beneficiario di concessione del contributo. L’azienda oggetto di intervento deve risultare collocata nell’ambito dei territori interessati dall’evento riconosciuto eccezionale.
Nel caso di danni a beni mobili in azienda agricola costituita anche da UTE esterne all’area delimitata, la perizia dovrà dimostrare che il bene distrutto era utilizzato nel processo produttivo svolto nell’UTE interessata dall’evento calamitoso.
Tipologia interventi ammissibili:
acquisto di impianti, macchinari, attrezzature in sostituzione di quelli danneggiati o distrutti, o il ripristino degli stessi;
ripristino di miglioramenti fondiari (es. impianti frutticoli, olivicoli, di arboricoltura da legno e vigneti, impianti irrigui fissi, sistemi di drenaggio, ecc..) e della fertilità dei suoli;
ripristino viabilità poderale, limitatamente a quella per la quale la proprietà o altro titolo di possesso è riferita all’impresa agricola, con esclusione di quella ad uso pubblico;
ripristino del potenziale produttivo quale scorte vive e morte, danneggiate o distrutte;
spese tecniche generali come onorari di professionisti o consulenti, in misura non superiore al 10% dell’importo ammissibile delle precedenti voci.