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Transizione ecologica, dote di 350 milioni alle imprese

Le domande potranno essere presentate a partire dall’11 novembre. Almeno il 40% delle risorse dovrà essere destinato a progetti nel Sud Italia

Nuove opportunità di finanziamento per la transizione ecologica e la competitività delle imprese con i fondi Pnrr: 350 milioni a disposizione delle imprese per lo sviluppo di una maggiore efficienza energetica e per rendere più sostenibili i processi di produzione. Le richieste andranno a valere sullo strumento dei Contratti di sviluppo. Aprirà l’11 novembre il nuovo sportello per la presentazione delle domande di agevolazione.

Con la circolare del 18 ottobre 2024, n. 42927, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha delineato le modalità attuative del sottoinvestimento 7.1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Questa misura, inserita nella Missione 1 del Pnrr, è destinata a promuovere investimenti privati volti alla produzione di energia rinnovabile per l’autoconsumo e alla trasformazione sostenibile dei processi produttivi, migliorando la competitività delle filiere strategiche.

Beneficiari e risorse finanziarie

Le imprese interessate possono accedere a una dotazione iniziale di 350 milioni di euro, di cui almeno il 60% destinato a progetti di efficienza energetica. Le risorse sono rivolte a sostenere progetti per Piccole, medie e grandi imprese, incluse quelle costituite in forma consortile o cooperativa; organizzazioni di produttori agricoli e le loro associazioni; Società costituite da soggetti che esercitano attività agricola; Imprese commerciali, industriali o di distribuzione; Organismi di ricerca e diffusione della conoscenza.

Almeno il 40% dei fondi sarà riservato a progetti nelle regioni del Sud Italia, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, in linea con le politiche di coesione territoriale.

Finalità e modalità di accesso

L’obiettivo principale del sottoinvestimento 7.1 è sostenere le imprese nella decarbonizzazione dei processi produttivi, promuovendo l’adozione di tecnologie innovative, come l’idrogeno rinnovabile, l’elettrificazione dei processi produttivi e l’uso di dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Le aziende possono presentare domanda di Contratti di sviluppo, un meccanismo agevolativo già in vigore, gestito da Invitalia. Le domande possono essere presentate a partire dall’11 novembre 2024 attraverso il sito di Invitalia.

Criteri di ammissibilità

I progetti presentati devono perseguire la riduzione delle emissioni di gas serra almeno del 40% o la riduzione del consumo energetico almeno del 20%. I progetti devono rispettare il principio di «non arrecare danni significativi all’ambiente» (Dnsh). Le imprese devono fornire tutte le informazioni necessarie per verificare la conformità del progetto ai criteri stabiliti. Sono previsti controlli stringenti per evitare il doppio finanziamento dei progetti.

Spese ammissibili

Le spese ammissibili sono quelle direttamente connesse agli obiettivi ambientali previsti dal progetto. Per i progetti con un costo ammissibile fino a 50 milioni di euro, tutte le spese legate alla riduzione delle emissioni di gas serra o al miglioramento dell’efficienza energetica possono essere finanziate. Per i progetti che superano questa soglia, i costi ammissibili sono rappresentati dalla differenza tra i costi del progetto e i risparmi sui costi o le entrate supplementari rispetto alla situazione in assenza di aiuti, nell’arco della durata dell’investimento.

Le spese possono comprendere investimenti in tecnologie per l’elettrificazione dei processi produttivi; Sistemi per la produzione e l’uso di idrogeno rinnovabile; Apparecchiature per la cogenerazione ad alto rendimento; Tecnologie per migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’economia circolare.

I progetti devono riguardare una delle seguenti tipologie:

1) transizione ecologica del sistema produttivo, per promuove investimenti per rafforzare le catene di produzione di dispositivi ecologici come batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, e sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio:

2) efficienza energetica, per supportare la produzione di energia per l’autoconsumo da fonti rinnovabili (esclusa la biomassa) e l’ottimizzazione dei processi di produzione energetica;

3) sostenibilità ambientale, per promuove un uso più efficiente delle risorse e l’economia circolare per rendere i processi di produzione più sostenibili.

Fonte: Il Sole 24ORE

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