Area geografica: Regionale
Regione: Abruzzo
Ente erogatore: Regione Abruzzo
Tipologia di beneficiari: Possono presentare istanza di agevolazione a valere sul presente Avviso le micro, Piccole e Medie Imprese (mPMI), secondo la definizione di cui all’Articolo 2, punto 2, del presente Avviso le quali, a pena di inammissibilità, alla data di pubblicazione dello stesso sul BURAT, devono risultare iscritte ed attive nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (di seguito CCIAA) territorialmente competente.
Requisiti di ammissibilità: Possono essere ammesse a contributo le imprese che, al momento della presentazione della Istanza, siano in possesso dei seguiti requisiti:
a) risultare iscritte ed attive nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (di seguito CCIAA) territorialmente competente;
b) non trovarsi in stato di fallimento, liquidazione coatta, di concordato preventivo, o nei cui confronti non sia in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni;
c) nei confronti degli amministratori muniti di poteri di rappresentanza o del direttore tecnico o del socio unico persona fisica, ovvero del socio di maggioranza in caso di società con meno di quattro soci non è pendente procedimento per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 3, Legge 27 dicembre 1956 n. 1423 o una delle cause ostative previste dall’art. 10, Legge 31 maggio 1965 n. 575;
d) nei confronti degli amministratori muniti di poteri di rappresentanza o del direttore tecnico o del socio unico persona fisica, ovvero del socio di maggioranza in caso di società con meno di quattro soci non è stata pronunciata sentenza passata in giudicato, o emesso decreto penale di condanna divenuto irrevocabile, oppure sentenza di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 c.p.p., per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità che incidono sulla moralità professionale;
e) nei confronti degli amministratori muniti di poteri di rappresentanza o del direttore tecnico o del socio unico persona fisica, ovvero del socio di maggioranza in caso di società con meno di quattro soci, non è stata pronunciata condanna, con sentenza passata in giudicato, per uno o più reati di partecipazione a un’organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio, quali definiti dagli atti comunitari citati all’art. 45 della direttiva CE n° 18/2004;
f) non aver commesso gravi violazioni, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse, contributi previdenziali e assistenziali secondo la legislazione italiana o quella dello Stato in cui sono stabilite;
g) rispettare le norme dell’ordinamento giuridico italiano in materia di tutela dei portatori di handicap nonché il principio di uguaglianza di genere;
h) rispettare le norme dell’ordinamento giuridico italiano in materia di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro e delle malattie professionali, della sicurezza sui luoghi di lavoro, dei contratti collettivi di lavoro e delle normative relative alla tutela ambientale;
i) nei cui confronti non è stata applicata la sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo dell’8 giugno 2001 n. 231 o altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione compresi i provvedimenti interdittivi di cui all’articolo 36-bis, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248;
j) nel rispetto delle disposizioni in materia di contrattazione collettiva nazionale del lavoro, non aver riportato alcun provvedimento definitivo o sentenza passata in giudicato per violazione delle vigenti normative in materia;
k) nei confronti degli amministratori muniti di poteri di rappresentanza o del direttore tecnico o del socio unico persona fisica, ovvero del socio di maggioranza in caso di società con meno di quattro soci non è stata pronunciata condanna, anche di primo grado, per danno erariale, con particolare riferimento all’indebita percezione di contributi, finanziamenti e/o sovvenzioni pubblici;
l) non essere state destinatarie, nei tre anni precedenti la data di presentazione della presente istanza, di provvedimenti di revoca totale di sovvenzioni, contributi e/o finanziamenti concessi dalla Regione Abruzzo;
m) non aver beneficiato, né di voler beneficiare, per le medesime spese, del sostegno a carico di un altro Fondo o strumento dell’Unione, ovvero del sostegno a carico dello stesso Fondo a titolo di un altro programma, ai sensi di quanto previsto dall’art. 63, par. 9, del Regolamento (UE) 1060/2021 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021;
n) non aver conferito incarichi professionali né aver concluso alcun contratto di lavoro subordinato o autonomo ad ex-dipendenti della Regione Abruzzo che hanno cessato il rapporto di lavoro con l’Ente da meno di tre anni i quali, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto di quest’ultimo ai sensi dell’art. 53, comma 16-ter, D.Lgs. n. 165/2001 ss.mm.ii..
5. Alla data della prima liquidazione dell’aiuto, le imprese di cui al precedente punto 1 dell’articolo 8 devono:
a) essere attive;
b) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non trovandosi in stato di fallimento, liquidazione coatta, liquidazione volontaria, concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale), amministrazione controllata o scioglimento o liquidazione, né avere in atto procedimenti o provvedimenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui alla Legge 19 marzo 1990 n. 55 e ss.mm.ii., sia per l’impresa, che per gli amministratori;
c) essere in regola rispetto alle disposizioni in materia di contributi previdenziali, assistenziali ed assicurativi a favore dei lavoratori, di sicurezza sui luoghi di lavoro, di contratti collettivi di lavoro, di inserimento dei disabili, di pari opportunità tra uomo e donna, di edilizia, di urbanistica e di tutela ambientale;
d) essere in regola con la normativa antimafia, ove ricorra;
e) avere la sede legale o operativa, interessata dall’investimento, ubicata nella Regione Abruzzo.
Tipo di contributo: Contributo a fondo perduto
Dotazione finanziaria: 40.000.000 €
Percentuale massima su spesa ammessa: 70%
Fondo perduto massimo: 600.000 €
Spesa minima: 50.000 €
Periodo di ammissibilità della spesa: Dalla data della presentazione dell’istanza nello sportello telematico della Regione Abruzzo fino alla data successiva alla conclusione del progetto presentato
Data di inizio presentazione domande: 12 settembre 2023
Termine ultimo presentazione domande: 12 ottobre 2024
Interventi ammissibili:
a) investimenti industriali in macchinari, impianti e beni immateriali;
b) processi di ristrutturazione, razionalizzazione, ammodernamento, di un impianto o di un processo produttivo aziendale, in modo da migliorare il posizionamento competitivo;
c) implementazione di un nuovo prodotto per l’impresa e/o per il mercato;
d) innovazione del processo produttivo già avviato, mediante cambiamenti di tecniche, attrezzature e/o software, tendenti a diminuire il costo unitario di produzione e/o ad aumentare la capacità produttiva dell’impresa;
e) implementazione di modelli innovativi aziendali di organizzazione del lavoro, mediante l’acquisto di nuova strumentazione tecnologica e/o il supporto all’adozione di un Piano di smart working, in coerenza con la legislazione vigente e in base alle caratteristiche specifiche dell’impresa beneficiaria, volti a salvaguardare la produttività aziendale attraverso il “lavoro agile” che può rappresentare non solo la soluzione ad una situazione contingente, ma anche una scelta strategica per le aziende del territorio abruzzese.
Spese ammissibili:
a) MACCHINARI, IMPIANTI, ATTREZZATURE, NUOVI DI FABBRICA
b) OPERE MURARIE ED IMPIANTISTICHE STRETTAMENTE NECESSARIE per l’installazione ed il collegamento dei macchinari acquisiti e dei nuovi impianti produttivi, nonché le opere edili e impiantistiche connesse all’introduzione di nuove modalità di organizzazione del lavoro (anche in smart working). Tali spese non possono in ogni caso superare il limite massimo del 20% dell’investimento ammissibile.
c) PROGRAMMI INFORMATICI
d) SERVIZI DI CONSULENZA ed equipollenti utilizzati esclusivamente ai fini della realizzazione del progetto di investimento, di assistenza tecnologica, di accesso e modifica del codice sorgente dei software open source, al fine adattare il programma alle necessità aziendali.